a cura di Vincenzo Costabile
Si è concluso ieri, un ciclo di lezioni di scacchi per bambini principianti ospitato dalla Parrocchia di S. Maria Immacolata e San Giovanni Berchman, nel cuore dello storico quartiere romano di San Lorenzo, che abbiamo tenuto in 3 istruttori: il sottoscritto, Maurizio Di Mascolo ed Andrea Bruni (coordinatore). Siamo alla seconda edizione di una iniziativa fortemente richiesta da alcuni genitori che in un primo tempo hanno contattato e messo in comunicazione il direttore della Scuola Popolare di Scacchi (Paolo Andreozzi) ed il Parroco (padre Antonio), poi si sono assicurati che il corso partisse davvero, infine hanno fatto girare la voce nei circuiti whatsapp dei genitori assicurando una folta partecipazione di circa 20 bambini ogni volta. Sia Paolo che padre Antonio erano felicemente sorpresi di questa determinazione, in particolare il Parroco ha creato le premesse migliori (locale spazioso e silenzioso) per avviare il nostro lavoro da educatori.
Abbiamo diviso la classe in due gruppi, uno con i più piccoli, per la prima volta alle prese con il complesso mondo degli scacchi ed un altro gruppo con ragazzini più grandi, che peraltro avevano già partecipato al corso precedente. Mantenere l’ordine e il silenzio non sempre è stato semplice, ma era un fatto comprensibile visto che gli alunni uscivano da una intera giornata scolastica con il desiderio in definitiva di divertirsi. E noi istruttori abbiamo assecondato la loro richiesta di “giocare” in senso stretto: abbiamo evitato il più possibile lezioni frontali facendo giocare le partite in modo “guidato”, impartendo le regole del gioco ed i rudimenti tattici direttamente sul campo.
Ciò che spero di avergli trasmesso, più che le regole e le tecniche è la passione per questo nobile gioco, che li condurrà a impegnarsi di più nel tempo e poi chissà un giorno prendere parte a competizioni agonistiche. Ricordo con estremo divertimento quando gli ho annunciato che era in corso la sfida per il Campionato del Mondo tra due ragazzi e loro in coro mi hanno risposto “Ah sì? Ma noi quella non la dobbiamo fare!”. Il mondo dei bambini è un mondo magico, pieno di fantasia e divertimento semplice, innocente e spontaneo. Il mondo degli scacchi è un mondo di logica scientifica, ma anche di fantasia, creatività e gioco. L’auspicio è che attraverso la dimensione ludica i bambini acquisiscano gli strumenti intellettuali che gli consentano un migliore rendimento scolastico o più in generale per affrontare la vita. Noi lo diciamo sempre, perché è dimostrato e lo sperimentiamo, lo studio degli scacchi allena la memoria, la capacità di concentrazione e favorisce i comportamenti prosociali tra i giovani.
Come accennato, quando si è trattato di tenere delle lezioni a dei bambini di quella età non è stato semplice mantenere viva l’attenzione dei bambini più piccoli ed anche il dizionario scacchistico non sempre era loro accessibile. Ed allora occorre fare qualche compromesso. Ho spiegato lo scacco matto ad uno dei più piccoli e lui mi ha risposto “Ah sì, perché qui la regina imbruttisce il re!”. Una definizione direi “creativa” di scacco matto.
Nell’ultima giornata si è svolto un doppio torneo (quello dei più grandi e quello dei più piccoli) che ha visto gli allievi impegnarsi e divertirsi e al termine del quale hanno tutti ricevuto una medaglia e un attestato di partecipazione (ai primi dei rispettivi tornei, una coppa).
Il corso è durato solo 10 lezioni avendo carattere soprattutto motivazionale, i genitori si sono dichiarati soddisfatti dell’impegno dei figli ed hanno espresso il desiderio di farlo continuare: padre Antonio ha immediatamente assecondato la loro richiesta e stiamo ora organizzando un nuovo ciclo di lezioni un pochino più tecnico (primo incontro mercoledì 31 gennaio 2019) sempre nella stessa sede.
Cercheremo di fare del nostro meglio per insegnare ai bambini la disciplina scacchistica nella pratica e nello studio, ma senza che tradiscano la loro natura giocosa e fantasiosa, facendo nostra la massima di Richard Teichmann (forte giocatore tedesco di fine ottocento) “Un giocatore di genio è colui che sa trasgredire le regole al momento opportuno”.