Cronistoria di una avventura conclusa nel migliore dei modi: 1° posto al Campionato Italiano a Squadre U14

Cronistoria di una avventura conclusa nel migliore dei modi: 1° posto al Campionato Italiano a Squadre U14

a cura di Eleonora Gina Gallucci

Quando si è deciso di partecipare al CIS giovanile edizione 2024 (qui ) , la SPS aveva in mente una squadra, per l’Under 14, composta da 5 elementi, avevamo con noi anche Roman Blagoveschenskij, giovane promessa che la SPS aveva acquisito adoperandosi anche per il cambio di Federazione (Russia-Italia). La famiglia di Roman non è potuta rimanere in Italia e questo – gli effetti collaterali del conflitto in corso – dovrebbe farci riflettere… Nessuno dovrebbe lasciare la propria terra, a meno che non voglia farlo per crescere, scoprire il mondo, sperimentare…E se si lascia il proprio Paese, una ragione c’è. Il nostro dovere è l’accoglienza.

Ma torniamo alla squadra: si decide di partecipare lo stesso. Sarà dura! Tutti e quattro i giocatori dovranno sedersi ai tavoli da gioco SEMPRE: tutti i gg per tutta la durata del torneo con anche 2 turni al giorno, senza pause, nessun riposo. Ma i nostri sono determinati e decidono di buttarsi a capofitto nell’avventura: un dodicenne, Lollo alias Lorenzo Marchenkov, due tredicenni, Felix & Matteuccio, alias Felice Maria Francario e Matteo Nardoni, e un quattordicenne che ne mostra di più per altezza e imponenza fisica (non per niente… è un Nano volante della Pallavolo giovanile , oltre che scacchista!), il nostro Darius, alias Dario Palomba. Guidati da Adriano Lelli, il Mister, il Capitano (Capitano, mio Capitano! – L’attimo fuggente, 1989).

E i genitori? Sgomitano per fare gli accompagnatori 😉 Francario Senior viene estromesso per liberare Junior dalla sua morsa 😉 ma accompagnerà il gruppo da lontano via whatsapp con le sue sempre azzeccatissime gif a commentare qualsiasi situazione si venga a creare 😉 Venuta meno, aihmé, Natasha, mamma di Roman, fa la sua comparsa Marchenkov Senior… alla fine è pur sempre una Toyota Yaris a fare da seconda macchina. Seconda? Ce n’è un’altra, dunque? E certo! E non poteva essere che quella di Nardoni padre, il “genitore dello scacchista” per eccellenza, quello al quale si rivolgono tutti i neo-genitori appena sbarcati nel meraviglioso mondo dell’agonismo scacchistico giovanile per chiedergli di tutto, dal mistero della Santa Trinità, nel nome dell’ELO, del Buchholz e dello Spirito Santo, al dove parcheggiare, dove andare a mangiare e quanto altro, in qualsiasi località amena raggiunta dalla febbre del venerdì sera, 1° turno di un qualsiasi weekend da paura con torneo a 5 turni 😉 Ed eccoli lì davanti alla sede della SPS in Viale Irpinia 34 alle 5:45 di giovedì mattina, 31 ottobre, Halloween 2024… Da pauraaaa! Si parte!

Arrivano alle 12:26, praticamente hanno fatto una gara di Formula 1 con Nardoni padre che inseguiva il Marchenkov padre… che – ha detto sua moglie – se si è beccato un’altra multa per eccesso di velocità, dopo quella presa alla vigilia della partenza per sosta in corrispondenza dell’intersezione stradale (mannaggia agli amici del Presidente!), glie’ fa vede’ i sorci verdi al ritorno!

Il coach tiene le briglie sciolte agli atleti ostentando spensieratezza

Panino o meglio panozzo, registrazione e riunione dei Capitani e alle 16:30 i nostri baldi giovanotti sono seduti per affrontare la prima squadra rivale. E tocca agli amichetti a loro ben noti di Frascati (FRASCATI U14), portati in quel di Cariati Marina da Lucio Ragonese, di cui potete anche scaricarvi la Settimana Scacchistica (qui ) – soprattutto i genitori accompagnatori – che così c’hanno qualcosa da fa’ nell’attesa tribolante cui saranno condannati da questo momento fino a domenica!

La Scuola Popolare Lauretti schiera:

in 1ª scacchiera NARDONI Matteo 1947

in 2ª scacchiera FRANCARIO Felice Maria 1918

in 3ª scacchiera MARCHENKOV Lorenzo 1863

in 4ª scacchiera PALOMBA Dario 1681

Vestiti, pettinati ed in composta attesa

dall’altra parte del tavolo, signori e signore:

in 1ª scacchiera CORVI Maddalena 1687

in 2ª scacchiera RICHICHI Valerio 1692

in 3ª scacchiera GRIENTI Giorgio 1441

in 4ª scacchiera CORVI Giosuè Francesco 1470

e i risultati del 1° turno sono: 3 a 1. Partita vinta per Felicetto e Lollo. Patta per Darius… e ultimo a uscire, dopo lunga e complicatissima partita, ché so’ stati a carissimo amico, lui e Maddalena Corvi, come ampiamente previsto per 5 ore circa, alle 20:02 M-A-T-T-E-O… PATTA!

Buona la prima!

A nanna, dopo luculliana cena, Lollo prende tre volte il secondo e anche Felice, libero dalle attenzioni paterne, finalmente mangia! E la madre, Simona De Biase, pensa di fondare una Onlus con Alessandro Nardoni e chiamarla Onlus “Felice junior libero!”

Ah no, prima di andare a nanna, la partita della Magica… E meno male che la Roma ha vinto! Senno’ chi lo sentiva a Marchenkov junior! Roma-Torino finisce 1-0 con goal di Dybala al 20’. Lo sapete che Dybala è pure lui un giocatore di scacchi, sì?!? E siccome giocava pure la Lazio, le tifoserie dei lupacchiotti romanisti e degli aquilotti laziali si sono divise e hanno seguito sugli schermi di due cellulari in separata sede… ma sono andati a dormire prima di aspettare la fine delle partite… per dormire e svegliarsi freschi all’indomani. Veri professionisti! Anyway anche la Lazio ha vinto, loro fuori casa col Como: 1 a 5!

Ed eccoci alla 2ª giornata, è iniziato Novembre! rimaniamo con la disposizione di squadra della viglia (squadra vincente non si cambia, anche perché non abbiamo riserve ;-)):

1ª scacchiera: NARDONI Matteo 1899 09.03.11

2ª scacchiera: FRANCARIO Felice Maria 1913 09.11.11

3ª scacchiera: MARCHENKOV Lorenzo 1873 22.05.12

4ª scacchiera: PALOMBA Dario 1681   29.03.10 29.03.10

2° turno, giochiamo con il Bologna (CSB next generation):

Sempre in anticipo, forse favorisce la concentrazione..

1ª scacchiera: DE MARCO Leonardo qui

2ª scacchiera: DE MARTINO Filippo qui

3ª scacchiera: CANTELLI Ruben Jules qui

4ª scacchiera: PASQUI Riccardo Leone qui

Conclusione, anche la 2ª è buona: 3,5 a 0,5!

Vincono Nardoni, Francario e Palomba; Marchenkov patta. Felice esce alle 12:51 dopo quasi 4h di partita e dentro c’è ancora Marchenkov che esce per ultimo alle 13:03 – patta; amareggiato, ce l’ha con sé stesso perché avrebbe potuto vincere; meno male che i bambini dimenticano velocemente 🙂

Classifica squadre a questo punto: Palermo Scacchi U14 è avanti per mezzo punto (stanno a 7), noi seguiamo a 6 e mezzo; i nostri prossimi avversari alle 15:00 saranno i ragazzi di Mestre, anche loro a 6,5 punti.

Sembrano the Beatles

3° turno, giochiamo con Mestre (CAPABLANCA MESTRE U14) che schiera:

CEDRIANO Mattia 1858 1N

PATRON Cristobal 1617 2N

ENE Riccardo 1540 3N

SOLOMON Eleonora 1505 3N

Risultato: 4-0 per noi.

Il primo a uscire stavolta è Lollo alle 16:29, poi Dario alle 17:19 e dà notizie sui compagni dentro: Felice prima era messo peggio; ora ha addirittura rifiutato patta (ovviamente prima che Dario terminasse e avendo consultato il coach)! E Matteo o dà matto o perde…Che succederà? Sembra sia in una situazione di parità. È plausibile che stia cercando di forzare per vincere… Alle 17:39 la notizia: anche Nardons vincitore. 4 a 0. C’è da dire che Dario fa diventare matti i due parents che aspettano angosciati fuori. Ah ah ah!! In questi primi turni è stato tra i primi ad uscire. Non tradisce emozioni, lo vedono arrivare da lontano ma non capiscono, finché arriva il suo  serafico…. HO VINTO. E Nardoni padre commenta: epperò così ce ricoverano! E lui se la ridacchia… e nemmeno, scrolla le spalle, ha un mezzo sorrisetto un po’ ingenuo, un po’ beffardo. J’adore!

Anche la 3ª è buona. Intanto, però, anche i palermitani hanno vinto 4-0. Mi sa che domani li affronteremo.

La giornata prende una deriva imprevista

Probabilmente schiereranno:

in 1ª scacchiera FALDETTA Antonio 1N Elo 1907 Elo.P. 2012

in 2ª scacchiera BLANDA Daniele 2N Elo 1702 Elo.P. 2387

in 3ª scacchiera DOMINICI Matteo 2N Elo 1677 Elo.P. 2389

in 4ª scacchiera LIPANI Alessandro 3N Elo 1519 Elo.P. 2294

Daje raga’.

Ed eccoci a sabato 2 novembre,

Alle 8:30 i due parents-tifosi sono già sistemati in tribuna (bordo piscina del resort… ammazza!), in trepidante attesa, Nardonj esclama: “Se ci fosse stato anche Francario Senior, avrebbero dovuto prevedere un servizio d’ordine” e questa volta la gif arriva da mamma Simona, che segue online via whatsapp, ma è più significativa la risposta: “Non sai quanto è d’accordo con te Adriano”.

Mancano venti minuti all’inizio dello scontro col Palermo (come avevo pronosticato ed effettivamente la pubblicazione del turno ieri sera aveva confermato). Vediamo se il pronostico di ordine di scacchiere è quello ipotizzato… Ehm… non si sa… a mamma Ele non funziona come si deve, a quanto pare, Vesus, oppure gli organizzatori stessi non hanno caricato le formazioni con la disposizione delle scacchiere, per cui l’abbinamento, come già ieri sera tardi, continua a mostrare solo gli accoppiamenti delle squadre e non la composizione delle squadre in campo. Insomma “Apri Tutti” non fornisce risultati.

Mancano due minuti al via e Marchenkov padre, inviando una foto dei nostri eroi seduti impegnati a compilare i formulari, continua la metafora calcistica commentando: “Si allacciano gli scarpini”. Eddaje!

Il match è in corso… e nel mentre genitori presenti e genitori assenti ma presenti col cuore e la mente, incapaci a far altro, tanto meno lavorare come dovrebbero, chattano e si danno coraggio a vicenda o cercano di allentare la tensione chiacchierando del più e del meno… ma tu guarda se il Pres, alias Massimo Carconi, doveva andarsene in Spagna, e per giunta a Valencia, proprio la mattina dopo la notte del Dana, cosa non si fa per i figli in Erasmus all’estero! Eh, signora mia, non ci sono più le stagioni di una volta! Eh, il cambiamento climatico… ma c’è ancora chi non ci crede! Eh, stiamo lasciando ai nostri figli e nipoti l’inferno fatto in terra… che futuro li aspetta?… ma alla fine i discorsi sempre là finiscono: ai loro pargoli rinchiusi lì dentro. Che staranno facendo?

Mamma Ele e mamma Simona (De Biase, Felix’s mum; anche la mamma di Nardoni junior si chiama Simona;-) si dicono che, sì, probabilmente la squadra (del Palermo) è quella là… mamma Ele è terrorizzata dall’Elo.P. della 2ª e 3ª scacchiera del Palermo… è chiaro a tutt* che siamo al giro di boa… quello di questa mattina è il match decisivo… Chiaro che ci si chieda come stanno i nostri… e Marchenkov padre, intuendo la preoccupazione delle madri in angoscia posta in chat le seguenti info col suo italiano sgangherato con gli articoli dove gli pare a lui e doppie mancanti laddove ci vogliono (gli vanno riconosciuti, comunque, enormi progressi;-)): “Qua un bambino – figlio di Christian Palozza di Ostia scacchi – ieri è stato portato in ospedale, stamattina operato… Appendicite. Clara Lustro ha fatto male alla caviglia correndo e la portano ai turni con carello. I nostri invece stanno bene. Solo Nardoni non ha dormito fino alle 4 di mattina per colpa una zanzara calabrese” e per fortuna, prima che qlc cominci a preoccuparsi per Nardoni junior, aggiunge “Nardoni padre 🙂 Matteo ha dormito benissimo”, al che si tira un sospiro di sollievo! E Francario padre posta la gif: Io non ho organizzato un bel niente! Insomma: non prendetevela con lui; stavolta non c’entra!! ah ah ah… Peraltro la scrivente, madre del pargolo Marchenkov L., alla parola ‘appendicite’ è presa da convulsioni al solo ricordo della settimana trascorsa, solo 15 gg fa, in quel del San Camillo, chirurgia pediatrica, a fare i turni lei e Marchenkov padre e nel mentre andare su e giù con Lecce dove lavora, per assistere il pargolo Lollo, anche lui operato d’urgenza per appendicite acuta, scoperta per caso!

Ma tranquilli, dice il telecronista Marchenkov padre: “State tranquilli. I nostri ragazzi sono determinati. Si vedeva che erano impazienti di giocare”.

Alle 10:35 il telecronista Nardoni padre annuncia: “È uscito Poker Face con il suo serafico… HO VINTO”. Urrà! Si intende – ovviamente a questo punto l’avrete capito – che è uscito il Nano Volante, alias Darius, la nostra serafica e imponente 4ª scacchiera ha vinto e fornisce news sulla situazione dentro: Lollo buon vantaggio, Felice situazione pari, Matteo sta a Caro amico, hanno scambiato 1 pedone ed è tutto chiuso…. Mamma Simona commenta rivolta a papà Nardoni: “caro gioca di astuzia il grande Matthew”. Intanto, sì, confermato: in 4ª scacchiera il Palermo aveva schierato LIPANI, Il suo Elo.P. 2294 nulla ha potuto contro il nostro Dario Palomba, imperterrito e scanzonato :-).

Daje raga’… Forza!!!

Alle 11:06 è l’ora dell’infarto… scampato! Lollo esce con la faccia triste…. ma… ha vinto: 2 a 0. Le mamme si riprendono dall’infarto scampato per un pelo e, con loro, il Pres in terra ispanica, che pure lui ormai c’ha una certa età, e pure Nardoni padre che dice che mezz’ora di strizzamento di guance gli ci vuole per recuperare. Per chi non lo sapesse Lollo ha le guance più belle, rosee, paffute, morbide del mondo ed è tradizione inveterata, ormai dai tempi del primo Salsomaggiore (CIG 2021) il ghiri-ghiri, inaugurato da Nardoni junior e poi diffusosi in tutta la comunità scacchistica romana/laziale se non nazionale, uno strizzamento di guance, per l’appunto, che genera estremo piacere nello strizzatore :-)… Dolcetto scherzetto! Marchenkov junior doveva vendicarsi per Halloween saltato 😉 ma ora si becca il ghiri-ghiri!

Prosegue l’attesa. Abbiamo saputo che dentro hanno proposto patta agli avversari, ma ovviamente il loro capitano ha detto di rifiutare… Eh, mica scemi… Dietro le quinte, Paolo Pellegrini e mamma Ele, da buoni meridionali si scambiano emoticon con gesti scaramantici, corna a gogò.

Alle 12:13 arriva il mezzo punto che ci fa superare il Palermo! Nardoni junior ha pattato in 1ª scacchiera. Eddaje! Ora è fatta e speriamo che Felice, che ha un pezzo in più, chiuda presto per riposarsi il più possibile in vista del pomeriggio!

H. 12:15 anche la 2ª scacchiera è nostra! Felicetto chiude alla grande e va meritatamente a riposare (pranzo prima!): 3,5 a 0,5. Ora serenità e piedi per terra!

Ma no, che riposo o pranzo… Nel mentre i nostri si concedono pure una partita a 4 a Padel! Per la precisione si tratta di racchette da Beach Tennis, precisa papà Nardoni: il Padel è una cosa seria!! E papà Francario commenta ancora una volta con una meravigliosa gif di Winnie the Pooh seduto a una tavola imbandita “Io preferisco la padella piena al padel” e Massimo Carconi, che, come detto, si trova in Spagna: “io la paella piena”.

A proposito di Padel/Beach Tennis, ecco a voi una digressione pur sempre legata ai nostri pargoli giovani scacchisti: vi dirò che io solo questa estate ho scoperto i prezzi delle racchette da Padel… ma anche di quelle da Beach Tennis ‘buone’… e ho battuto in ritirata aspettando una qlc offerta al ribasso da Decathlon o simili! Mi ero messa in testa di prendere le racchette a Lollo che tanto si era divertito a giocare con Matteo e altri (Claudio Emanuele Costantino, Giulio Cong Yan Saporito ecc.) a Salsomaggiore 2 (CIG 2024). Dovete sapere che a Salsomaggiore 2, per l’appunto, in quel del cortile delle suorine dove ci siamo rifugiati per scampare al business del convenzionato in stile Mogranzini, i nostri si battevano a colpi di beach tennis per l’appunto… con Saporito figlio che esclamava a ogni colpo: Ah… Ah… Ah… e Lollo lo mimava (le esclamazioni in questione) per riprodurre i miei gemiti, che nel frattempo ero stata presa dall’ennesima crisi per infiammazione del nervo sciatico da ernia L5-S1… non ha pietà per la povera genitrice codesto birbante…anche se alla Festa della Mamma un po’ di anni fa mi ha regalato un ritratto con, sul retro, la poesia di Edmondo De Amicis “A mia madre” (… “Vorrei poter cangiar vita con vita / darle tutto il vigor degli anni miei / Vorrei veder me vecchio e lei… / dal sacrificio mio ringiovanita!”…). Daje, Lollo e tutti col “vigor degli anni vostri”. Forza, forza! Avanti tutta!!

A un quarto d’ora prima dell’inizio del 5° turno, il Capitano è assediato da tutte le squadre Under 14 che vanno a dirgli “siete troppo forti”. Egli stesso, nonché il pubblico da casa e quello seduto in tribuna in loco fa gli dovuti scongiuri sempre alla maniera meridionale che piace a noi. Tié. E papà Nardoni, in modalità COATTO on, che pure ci piace assai, commenta: “Non ti curar di loro, guardali e …. passamoje sopra”. Tornando seri, Ivano Pedrinzani sentenzia: “la cosa più difficile ora sarà non perdere concentrazione a 2 passi dal traguardo”. E c’ha ragione. Daje, raga’, forza!!

E si attende..

E alle 15:00 è ancora una volta una squadra avversaria di amichetti/e ben not* ai nostri a sedersi dall’altra parte delle scacchiere, Ostia (Ostia Scacchi U14) capitanati dal Flavio Palozza:

1ª scacchiera BIANCHI Gabriel 2N Elo 1674 Elo.P.1038

2ª scacchiera PALOZZA Diego 2N Elo 1607 Elo.P.1633

3ª scacchiera ROMEO Eleonora 2N Elo 1620 Elo.P. 1366

4ª scacchiera PEDRONI Alessandro Adam NC Elo 1494 Elo.P. 1495

telecronaca da Cariati, alle 16:20 Nardoni Senior si collega per annunciare: 1 a 0, goal di Nardoni junior! E Matteo ci informa su cosa succede dentro: Lollo leggermente meglio in medio gioco, Dario in situazione di parità, Felice in finale complicato più o meno pari. Alle 17:23 il cronista annuncia: “Qui Cariati. 2 a 0. Raddoppio di Felice” e Felice ci informa su cosa succede dentro: Lollo 2 pedoni in più, Dario in parità con più tempo, 1 ora contro 8 minuti. Alle 17:38 esce Poker Face, nuovo soprannome del Nano Volante, e siamo 3 a 0. Ivano Pedrinzani commenta: Se Mestre e Palermo pattano siamo campioni con un turno di anticipo (giusto?) e domani Adriano può anche schierare i papà. Io dei papà dico – le pippe! E Nardoni padre rileva che “Con questo andazzo pure noi famo 4 a 0”.

Intanto core de mamma resta in trepidante attesa per Lollo… attesa terminata alle 17:53 con un bel 4 a 0. Da Cariati è tutto. Nardoni padre passa e chiude! L’armata popolare dei laurettini asfalta anche Ostia! Il Pres inizia a pensare ai festeggiamenti e ringrazia i ragazzi che, felici, vengono lasciati liberi di scorazzare per il resto della serata. Che dite? Se ne andranno in discoteca? Può essere… mentre gli adulti fanno calcoli matematici per capire con chi giochiamo domani (ma poi lasciano perdere… perché tanto, ando’ cojo cojo… ormai siamo Campioni d’Italia!!

A prescindere dagli altri risultati… che stanno ancora giocando… co tutti sti 4 a 0 l’artri ponno fa quello che je pare) nella stanza dei ragazzi eruzione del vulcano: gioia incontenibile! Urlano e cantano: Siamo noi! Siamo noi! I Campioni dell’Italia siamo noi! Siamo noi! Siamo noi! I Campioni dell’Italia siamo noi!

Trambusto in camera..

4 giocatori eccezionali, 1 capitano di 1° livello e 2 tifosi in loco incontenibili. Con un simile mix il risultato poteva essere solo quello!

Ma teniamo le fila di questo Racconto dei Racconti con l’ultimo episodio. Domani affrontiamo il MONTEBELLUNA U14 capitanati da Gomirato Diego, gli unici, oltre noi, a essere imbattuti, avendo collazionato 4 pareggi e 1 vittoria. Scontro diretto sulle prime scacchiere per il titolo della 1ª scacchiera tra Serea e il nostro Matteo. Ma in guardia anche in 3ª scacchiera, il Sacrestano (il “correttore” me lo vuole trasformare in sagrestano -!-) da NC ha riportato 1 sconfitta, 2 vittorie e 2 pareggi (con avversari con ELO). Felicetto dovrebbe battere il Bortignon con facilità, a giudicare dalla sua performance e anche il nostro Poker Face dovrebbe avere buon gioco sul Comin. Al momento abbiamo (quasi) tutti i premi scacchiera.

Dobbiamo conquistare la 1ª e mantenere salde le altre. I nostri sono motivatissimi! Forza ragazzi! Affrontiamoli, in ordine di scacchiera:

1ª scacchiera SEREA Gabriele 1N Elo 1921 Elo.P. 2063

2ª scacchiera BORTIGNON Manuel 3N Elo 1506 Elo.P. 1295

3ª scacchiera SACRESTANO Federico NC Elo 1399 Elo.P. 1542

4ª scacchiera COMIN Gabriele NC Elo 1399 Elo.P. 1383

Foto di rito poco prima dell’inizio del turno. I nostri sono belli carichi e il Nano Volante piega oltremodo le ginocchia per stare alla stessa altezza dei suoi compagni di squadra: ce li immaginiamo da casa ballare la Haka dei Maori e/o degli All Blacks… Forza ragazzi, ultimo sforzo! Prima di iniziare il turno, Matteo chiede se sia previsto il premio al miglior Capitano: che squadra! Più che un tutti per uno, uno per tutti, i nostri ragazzi ed il nostro Capitano hanno fatto un TUTTUN scrive papà Nardoni in chat!!

Mentre la squadra affronta l’ultima fatica, i due papà, Nardoni e Marchenkov senior, a bordo piscina fanno fatica a ricevere tutti i complimenti…

Alle 10:43 goal di Felicetto… e basta co’ ‘sto Felicetto… , ormai è FELICISSIMO. FE-LI-CIS-SI-MO!!! Hanno dovuto cambiare la seconda scacchiera, perché Felice in 6 partite l’ha messa a ferro e fuoco. Alle 10:58 è patta per Lollo; come previsto, un falso NC 1399. Alle11:01 arriva una bad news: il nostro campione Matteo purtroppo ha perso. Avrà fatto qualche grosso errore per forzare, perché era messo un po’ meglio, poi è uscito improvvisamente… ma, come detto dal Pres ieri sera alla vigilia dell’ultimo match a proposito dello scontro diretto Serea-Nardoni sulla 1ª scacchiera: “se non ci riesce, è sempre più forte Matteo”. E ha ragione. Dario – intanto, ci dicono – è messo meglio. Risultato decisivo. Questi avversari si confermano ostici, non è un caso che non abbiano mai perso, commenta Ivano Pedrinzani. Alle 12:02 Les jeux sont faits: Darius, il nostro Poker Face, il nostro Nano Volante ha avuto buon gioco del Comin (Come in… Come in… Si accomodi… Spazza Camin Spazza Camin Spazza Camin 🎶… Comin spazzato via!). Anche contro il MONTEBELLUNA abbiamo vinto 2,5 a 1,5. Sicché non sono più “imbattuti”. Pardon… ci hanno sottratto il premio della 1ª scacchiera. Ma tutte le altre sono nostre: 2ª, 3ª e 4ª. E per la 1ª ci rifaremo l’anno prossimo!

Ora tutti in piscina! E poi la PRE-MIA-ZIO-NE!!

Ma prima, per finire, Lollo si diverte a scrivere in italiano correggiuto, come lo chiamano loro, lui e i suoi compagnetti di scuola:

[12:12, 03/11/2024] Lollo: Abbiamo vinciuto

[12:12, 03/11/2024] Lollo: 2,5 – 1,5

[12:12, 03/11/2024] Lollo: Io ho pattuto

[12:12, 03/11/2024] Lollo: Nardons ha perdeggiato

[12:12, 03/11/2024] Lollo: E Felice e Dario hanno vinciuto

Segue ergo: tuffo in piscina! Anzi TUFFI, al plurale, anche CON il CA-PI-TA-NO. E scattano i cori:

Un Capitano, c’è solo un Capitano, un Capitaaanoo, un Capitaaanoo

E mentre i nostri, dopo i tuffi, si allontanano, chi in mutande – Felice – (Qui famo come ce pare), chi in costume con la divisa a coprire le anche e l’asciugamano ripiegato sul braccio come un Dio greco – Darius (Il compito più arduo è tenere a distanza le fans), Ivano Pedrinzani ci regala altre perle di saggezza e cultura letteraria: complimenti anche al capitano Adriano che svolge un lavoro oscuro ma determinante. Tanti anni fa ho giocato con lui in una squadra al Cis (chissà se si ricorda) e conosco la sua determinazione e il focus continuo alla preparazione e al risultato. Come dice Sun Tzu nell’arte della guerra: “Nell’operazione vittoriosa prima ci si assicura la vittoria e poi si dà battaglia. Nell’operazione destinata alla sconfitta prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria”

Il resto è storia. Il Pres Massimo Carconi dalla Spagna con amore scrive: “Congratulazioni ragazzi, avete scritto la storia della Scuola Popolare di scacchi”. Oggi vogliamo pensare che questi ragazzi abbiano tracciato un solco che anche altri sapranno percorrere. Sono figli della Scuola Popolare e dei fondatori della Scuola, aspettiamo fratelli, cugini, nipoti. E un pensiero a Roman che è nei nostri cuori. Un abbraccio a lui e alla sua famiglia ovunque siano. Natalia, mamma di Roman, saluta tutti! Ieri ha mandato un msg: “Привет!!! Ура!!!! Класс!!! Какие молодцы!!!! Всем поздравление от нас!!!!”. E ora imparate il russo! E last but not least: Non è un giocatore, non è un istruttore, non è un fondatore, ha un cuore ed un cervello enorme; quando c’è da fare, c’è e sa fare, al momento dei complimenti diventa ombra…. Grazie di cuore a Paolo Pellegrini!

Alla premiazione Lollo e Felice si presentano in… ciabatte (!). Signora mia, non ci sono più i ragazzi attenti al dressa-code come una volta… Eh! Ma le foto con le ciabatte, please, NON le pubblicate! Solo quelle a mezzo busto…

Expats Woodpusher Chess Cup

a cura di Eleonora Gina Gallucci

Che la nostra capitale sia “Roma Città Aperta” non lo diceva solo Rossellini.

Lo dice tuttora la Scuola Popolare di Scacchi (d’ora in poi SPS o Scuola) che ogni anno o quasi (Covid e logistica&finanze permettendo) organizza il Festival Internazionale di Scacchi “Roma Città Aperta” che nella scorsa edizione (la 5ª, tenutasi dal 7 all’11 dicembre 2023 al Pigneto presso le sale dell’Hotel Eurostars Roma Aeterna) ha registrato la presenza di 120 stranieri e 140 italiani, provenienti da 43 Paesi del mondo, da tutti i 5 continenti (https://unoscacchista.com/2023/12/11/5-festival-internazionale-roma-citta-aperta/).

E non solo. Un drappello di scacchisti indisciplinati affiliati alla Scuola si è messo in testo di popolarizzare ancor più gli scacchi a Roma, ancor più di quanto già faccia la nostra meravigliosa SPS, di portarli nelle piazze e nei parchi, all’aperto, di riprendersi lo spazio pubblico, di girare per i locali e dar loro la patente (o meno) chess-friendly. E, nel farlo, abbattere gli steccati: gli scacchi sono un linguaggio universale, giocando siamo cittadini del mondo, tutti, senza distinzioni.

Questa estate già il 6° Pippa Chess Cup (torneo scacchistico amatoriale tenutosi il 9 giugno nella Sala Ovale del Parco delle Energie, Via Prenestina 175) è stato una nuova prova del fatto che Roma è una Città Aperta, bastava guardare il podio dei vincitori … o anche solo nominarne qualcuno: Arun Akmataliev dal Kirghizistan, Aruzhan Berkinbay dal Kazakistan, tra i bambini under 12 Filipp Belyashnikov (russo di Anzio), Santiago Maldonado (peruviano di Grottaferrata) e il polacco Fabian Dargiewicz. E ancora il premio “Wonder Girl” è andato a Yating Xia (cinese del Pigneto-Prenestino).

66 persone, bambini, adolescenti e adulti di ogni dove giocavano tutti insieme. C’erano uomini, donne e ragazzi dalla Bosnia, dall’Ecuador, dalla Francia, dalle Filippine, dalla Cina, dalla Finlandia, dall’Uganda, dall’Australia e anche dalla Calabria e Padova! Potete immaginare quanto sono state belle le strette di mano prima di ogni partita! Una serata davvero meravigliosa, goliardica, incantevole! Gli scacchi veramente hanno un linguaggio universale che va oltre i confini imposti solitamente da età, nazionalità, stile di vita. Tutti i partecipanti al torneo erano principianti. Parecchi per la prima volta nella vita giocavano con gli orologi scacchistici. Alla fine, abbiamo vinto tutti!

E allora è sorta l’idea di fare un torneo veramente dedicato agli Expat, ma pur sempre amatoriale. Così si è arrivati all’Expats Woodpusher Chess Cup tenutosi domenica 27 ottobre 2024 al Padiglione del Centro Anziani di Villa Gordiani, ancora una volta un Parco! Il volantino è stato tradotto in inglese, russo e spagnolo. E gli stranieri (e non ;-)) sono arrivati in gran stile, grandi e piccini. Anche chi si sentiva straniero dentro o chi aveva il nonno emigrato in Argentina, qualche calabrese o siciliano… perché no? Roma Caput Mundi. Ed è arrivato persino un signore australiano vestito come un Drugo di Arancia Meccanica, dicendo che dopo il torneo sarebbe andato a una festa in maschera J!

Come è andata? Benissimo! I risultati dei tornei amatoriali sono sempre imprevedibili perché la caratteristica principale di una Schiappa è essere un mistero per sé stesso e il mondo intero J. Siamo capaci di far sudare chiunque, anche un GM, ma, alla partita successiva, beccare lo scacco matto del barbiere per distrazione! Le sviste, da una parte, e le mosse anti-intuitive ma geniali, dall’altra, da noi possono capitare in qualsiasi momento.

Hanno fatto da padroni di casa e arbitri imperterriti Domenico Bonavena, Sasha Hahanov e Artem Marchenkov. Spiegazioni in inglese e russo frammiste a un perbacco in italiano… e alla fine la dea Caissa ha sorriso a Yosef El Khouzai vincitore assoluto con 5 partite vinte su 5.

Da non crederci! Per Yosef questo torneo era il primo nella vita! Al secondo posto (complimenti! mai così in alto! e di sicuro farà di più nel prossimo futuro) Sophie Lombardo Silvana con 4.5 punti.

Il terzo giocatore a salire sul podio è stato Ivan Wyss (anche lui per la prima volta sul podio, si vede che il torneo infrasettimanale al circolo gli ha dato tanta carica!). Nella gara hanno partecipato tanti/e bambini/e. Dovevano giocare non soltanto fra di loro ma anche affrontare gli adulti. E li hanno fatti tremare! Matteo Dalla Bernardina ha ricevuto il primo premio giovanile ma stava a un passo dai leader assoluti del torneo. Secondo è arrivato Luis Emanuel Romero Carrillo (a lui non bastavano cinque partite, voleva giocare ancora!). Terza la bellissima Maria Pede (che ha avuto la fortuna di vincere una partita per tempo e perderne un’altra sempre per tempo!!). Il premio Wonder Women lo ha ricevuto meritatamente Nella Ginatempo (la forza di questa woman si espande ben oltre la scacchiera!). Come Wonder Girl abbiamo premiato Svetlana Danovska!

Al torneo Expats Woodpuher Chess Cup abbiamo voluto invitare stranieri e/o persone che hanno origini straniere (anche bis-bis-nonni): erano rappresentate Australia, Olanda, Bosnia, Perù, Russia, Uganda, Filippine, Irlanda, Sardegna, Equador, Marocco, Calabria, Pakistan, Cina, Egitto, Francia… Di sicuro ho dimenticato qls.

Di fatto non abbiamo parlato di diritti umani, multiculturalismo, globalizzazione e del fenomeno Roma Meticcia, che da duemila anni è il vero e proprio melting pot dell’intera umanità. Non ce n’era bisogno! Abbiamo solamente chiacchierato in una delle lingue universali che la storia ci ha dato: la lingua degli scacchi. Si è scoperto che trasmette perfettamente non solo pensieri, ma anche emozioni, sogni, speranze, battute.

Per capire quanto è stato bello e divertente, guardate le foto del meraviglioso Simone Forzan di AD Zone (Roma) @adzone.roma https://www.facebook.com/adzone.romahttps://www.ad-zone.it/.

Mille grazie ai 46 partecipanti al torneo per la serata magica e appassionata, la passione per il gioco più antico del mondo. Un ringraziamento speciale ai genitori che hanno portato e sostenuto i propri figli.

E anche un immenso grazie per i buonissimi montepremi alla Signora Amalia e a tutti i dipendenti della “Rosticceria, Pizzeria, Tavola calda Venezia Giulia” che si trova a Viale Venezia Giulia, 129: non solo i vincitori si sono leccati i baffi, ma un po’ tutti quelli che si sono trattenuti anche dopo la conclusione del torneo, giacché, nella miglior tradizione di RomaCittàAperta/RomaMeticcia, la tavola si condivide, il pane si spezza insieme (cum-panis!), per cui le pietanze vinte sono state prontamente consumate in COM-PAGNIA 🙂.

UNA PROMOZIONE TANTO ATTESA

di Massimo Carconi

Era da qualche anno che attendevamo la promozione in serie A2 e finalmente quest’anno una meravigliosa compagine ci ha regalato il primo posto in solitaria con quattro vittorie ed un pareggio. La Scuola Popolare è in serie A!!!

Che dire… L’inizio è stato scoppiettante! Un sonoro 4-0 contro la squadra dei 4 Pedoni Roma nord che lo scorso anno ci aveva battuti impedendoci la promozione. E’ stata questa netta e meritata vittoria a far scemare la mia ansia di capitano sin dal primo turno. Sulla carta erano proprio i 4 Pedoni che temevamo di più e con essi la Lazio scacchi che abbiamo affrontato nel terzo turno con maggiore consapevolezza e determinazione ed infatti è arrivata un’altra vittoria 2,5-1,5. Sul più bello però… come spesso accade, ecco l’incidente di percorso. La coriacea squadra del Dragone ci costringe ad una patta 2-2. Ma ormai, sempre primi in classifica, eravamo certi della vittoria finale. E cosi è stato.  Ultimo turno, altra vittoria, contro lo Steinitz 2,5-1,5.

Il merito ovviamente è tutto dei nostri giocatori e a loro va tutta la nostra gratitudine. Hanno dimostrato un grande spirito di squadra! Un forte attaccamento alla maglia che quest’anno hanno tutti indossato.

In prima scacchiera il Maestro Alessandro Della Corte tornato all’agonismo dopo una lunga pausa. La nascita della figlia e la professione lo hanno tenuto per qualche anno lontano dalla scacchiera, ma ha dimostrato di non aver perso la sua attitudine alla vittoria (3 partite vinte e 1 patta). Determinato, sicuro di sé anche quando le posizioni si complicavano; un ritorno alla SPS che ci riempie di gioia.

In seconda scacchiera il Maestro Fide Dirk Maxion, instancabile nel gioco e nell’analisi delle partite. Giocherebbe continuamente senza interruzioni. A lui devo delle scuse perché da capitano gli ho chiesto di pattare prematuramente una partita vinta durante l’ultimo turno e solo per la mia egoistica tranquillità. Quella patta metteva al sicuro la promozione. 2 vittorie (in realtà 3)  e 2  patte per lui.

In terza scacchiera il Candidato Maestro Vincenzo Carlomagno giovane promessa della Scuola Popolare, recentemente in forte crescita nonostante i suoi impegni professionali non gli permettano di giocare spesso. Giocatore solido, prudente, forte. È un piacere guardarlo seduto alla scacchiera. 1 vinta e 2 patte.

In terza e quarta scacchiera Carsten Wollenweber. Gli devo un ringraziamento particolare perché si è reso disponibile in un periodo difficile e pieno di preoccupazioni. Gli auguriamo ogni bene. Spero che gli scacchi lo abbiano aiutato a distrarsi. Per lui 1 vittoria e 2 patte.

In quarta scacchiera l’amico e Maestro Corrado Astengo. Un esempio di serietà e sportività. Un pochino arrugginito e distratto nella sua prima partita ma che nel momento più importante e difficile ha dimostrato di essere un Maestro, recuperando una partita persa e trasformandola in una patta che ha dato la vittoria finale alla squadra.

E il capitano? Nessun merito per lui …. O forse si, quello di essere riuscito a trasmettere alla squadra il suo sogno!

Grazie a voi tutti. È intorno a questo nucleo, ai giovani promettenti della Scuola Popolare e a qualche vecchia amicizia che costruiremo la squadra dei prossimi anni con il dichiarato obiettivo del raggiungimento della serie Master.

Il capitano

MASSIMO CARCONI

Progetto Scacchi come Metafora Educativa: apertura del Centro Stabile di Educazione a Roma

A partire da giorno 11 febbraio 2023, ogni sabato dalle 16.00 alle 19.00 il locale in Viale Irpinia 34 si apre ai giovani ed alle loro famiglie per vivere momenti di confronto ed incontro in compagnia degli scacchi.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito di un progetto di didattica scacchistica realizzato su scala nazionale denominato “Scacchi Metafora Educativa”, selezionato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”.

L’accesso è gratuito (si richiede solo la tessera annuale sociale/FSI/CSEN per motivi assicurativi), si richiede la registrazione utilizzando il seguente modulo

https://docs.google.com/forms/d/1bN4wSXRtLEsnF-NHkdQNU6X-7nQqI6UQyeiY-DXIWjg/edit#responses

Cosa faremo presso il Centro Stabile di Educazione
• Giocheremo a scacchi tra amici
• Organizzeremo tornei di scacchi pensando di coinvolgere le famiglie: giocheremo
varianti come Scacchi Braccio-Mente, Quadriglia, ecc.
• Organizzeremo giornate a tema sulla storia degli scacchi (partite celebri, filmati, ecc)
• Proietteremo film a tema scacchistico
• Realizzeremo attività ludiche e creative (giochi di strategia)
• Laboratori di creazione giochi

Giocomotricità ai tempi del Covid-19

di Roberta Gatta

È ormai più di un anno che viviamo una situazione a dir poco complessa. Questo virus non ci preoccupa solo per le implicazioni mediche che ne possono conseguire, ma anche per quelle sociali e affettive e il mio pensiero va, ora più che mai, ai giovani. I ragazzi, forse quasi più di noi adulti, risentono di questo strano modo di vivere la socialità: ho potuto osservarlo con i miei occhi quando sono entrata a scuola a febbraio 2021 per la prima lezione del corso di giocomotricità e mi sono trovata davanti questi bambini di prima classe primaria che scalpitavano per giocare insieme sulla scacchiera calpestabile.

Attività in palestra

Il corso consiste in quindici incontri con l’obiettivo di approcciare al gioco degli scacchi in una forma innovativa. È parte del progetto SME – Scacchi Metafora Educativa, un progetto originale di promozione sociale basato sul gioco degli scacchi rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni, che coinvolge quattordici regioni italiane e si articolerà nel corso di tre anni grazie al sostegno dell’impresa sociale Con i Bambini ed all’iniziativa dello C.S.E.N., ente capofila del progetto.

Il programma prevede il coinvolgimento di tante associazioni scacchistiche disseminate sul territorio nazionale. Nel Lazio, la nostra ASD collabora con le due scuole pubbliche partner, l”Anna Fraentzel Celli” ed il “Piersanti Mattarella”, entrambe situate nel quadrante est di Roma.

Quando questo progetto è stato pensato, tuttavia, di Covid-19 ancora non se ne immaginava l’esistenza. È stato necessario quindi, da parte di tutti noi operatori, ristrutturare ogni singola attività da proporre ai ragazzi. Questo compito si rivela ogni giorno più difficile. La bellezza straordinaria di questo lavoro sta proprio nell’interazione che si crea mentre si gioca: dal semplice passaggio del testimone nelle staffette, all’abbracciare un compagno quando ci si incontra lungo il percorso da fare, tutto è stato rimodulato per socializzare in sicurezza.

Socializzare in sicurezza.

Mai avrei pensato di dover scrivere parole di questo tipo. Riuscire a trovare un modo bello di far giocare i bambini senza alcun contatto può non sembrare possibile e, devo ammettere, inizialmente non pensavo che lo fosse. Ma, a mano a mano che preparavo le lezioni, un pensiero si è fatto strada in me: niente, neanche il Covid, può impedirci di essere gli esseri sociali che siamo di natura. Anche se non ci si può toccare. Anzi, paradossalmente questo ci permette di essere più creativi.

Accade così che un bastoncino diventi il prolungamento delle nostre braccia permettendoci di entrare in contatto con il compagno di squadra.

Accade così che impariamo ad avere più pazienza ad attendere il nostro turno perché il gioco si può fare uno per volta e non più tutti insieme.

Accade così che impariamo a fare silenzio quando parla un’altra persona, perché con la mascherina la sua voce si sente più fioca.

L’aria che si respira è piena di entusiasmo, di felicità, di emozioni. E, nonostante le barriere che il virus ci impone, continuiamo a respirare quest’aria.

DAD presso la Scuola Popolare di Scacchi

di Vincenzo Costabile

Più di Fischer poté Netflix?  Da più di un anno la didattica scacchistica in presenza è bloccata. Eppure gli scacchi durante il lockdown hanno visto una incredibile crescita dell’interesse e del gioco online: effetto dovuto in parte alla necessità di trovare una occupazione stimolante e divertente mentre si sta a casa, in parte all’inaspettato successo della serie televisiva “La regina degli scacchi”.

L’effetto della serie tv è paragonabile all’effetto Fischer? Ovvero l’incredibile interesse che è sorto intorno agli scacchi a seguito delle strabilianti vittorie del genio americano contro i campioni sovietici? Fischer con le sue battaglie, sulla scacchiera e fuori, ha ottenuto un maggior riconoscimento, anche economico, per i successi nel gioco e nei tornei. Netflix, con la serie tv ha fatto crescere in molti la curiosità e l’interesse a imparare, almeno le basi, del Gioco dei Re. Bisognerà poi vedere nel tempo chi continuerà a coltivare questo interesse, che si trasformerà in passione, e quanti invece si fermeranno. Sacro fuoco, passione dirompente, curiosità e desiderio di migliorare e apprendere (attraverso le sconfitte, anche con studio e sacrificio) versus fuoco fatuo, un interesse effimero dovuto alla moda? Chi lo sa?

Essendo interrotta la didattica in presenza (prima del lockdown insegnavo nelle scuole dell’infanzia, elementari e medie: e quanto mi mancano le voci, la fantasia, la curiosità, le battute inaspettate e intelligenti dei bambini!) i corsi si sono spostati quasi interamente sulle modalità a distanza. Insegnamento mediato da uno schermo, che da un lato rende condivisibili con molte persone e in maniera istantanea i materiali preparati, dall’altro fa perdere la trasmissione dei gesti, delle intonazioni, dei movimenti che, attraverso una componente di teatralità, facilitano e indirizzano l’apprendimento e la partecipazione.

Come istruttore, per la modalità online prediligo dunque insegnare ad adulti e giovani piuttosto che a bambini della scuola primaria. Sono troppo affezionato alla relazione “dal vivo” ed ho sempre il timore che i bambini possano vivere negativamente la lezione data l’assenza dell’interazione fisica con i pezzi, la scacchiera, l’avversario/amico di turno.

In realtà vedo che i colleghi della Scuola Popolare lavorano on line con i bambini con soddisfazione reciproca: quest’anno abbiamo attivato ben 13 corsi collettivi on line che procedono parallelamente, la loro partecipazione è assidua e partecipano ogni settimana a tanti tornei on line a squadre. Insomma si può fare di necessità virtù.

Nei miei corsi, rivolti appunto a giovani e adulti principianti, siamo partiti ovviamente dalle basi e dal movimento dei pezzi, per arrivare, visti gli stimoli e la curiosità mostrata dai discenti, ad elementi più sofisticati di strategia e tattica. Elementi di apertura, mediogioco e finale inframezzati dall’immancabile pratica del gioco, con tornei, esibizioni simultanee e partite in consultazione e sono sicuro che di questo passo andremo lontano.  Al termine di ogni ciclo di lezioni (la Scuola Popolare li struttura in pacchetti da 10 lezioni), ognuno di noi istruttori somministra un test di verifica sulle conoscenze acquisite dagli allievi. Così abbiamo modo di verificare l’efficacia dei programmi proposti e rimodulare la didattica successiva in base agli argomenti risultati di più difficile comprensione e applicazione.

Si dice comunemente che gli scacchi allenano ad avere un pensiero analitico di tipo scientifico e che forniscono a chi li pratica una disciplina mentale che si rivela utile in qualsiasi ambito della vita.  Tutto vero, ma a me piace sottolineare come, oltre a esercitare le capacità di calcolo, gli scacchi siano una palestra mentale per una lotta di idee: “la mia opinione sarà più forte/ efficace di quella dell’avversario? “. La pandemia ci ha bloccato dunque nei movimenti, ma non è riuscita a impedire questo allenamento e la nostra crescita scacchistica (grazie anche ai nuovi strumenti tecnologici).

Sono soddisfatto del dialogo che ho avuto e continuo ad avere con gli allievi dei miei corsi, dialogo che fa crescere entrambi, allievi e istruttori, perché mentre si insegna si impara e viceversa tra pari (per raccontare un fatto curioso: ho scoperto che uno degli allievi di un mio corso è un professore di psicologia, materia che studio all’università, nonché autore del libro su cui stavo preparando un esame!).

Per esemplificare una tecnica di interazione, riporto una partita in consultazione che ho giocato, da nero, con gli allievi di un mio corso online. Un espediente didattico che si utilizza frequentemente nelle lezioni in presenza, magari aggregando gli allievi in gruppi distinti, ma che ha funzionato egregiamente anche on line.

Il nostro Matteo Nardoni si qualifica per i nazionali online del 28 e 29 novembre

Il nostro Matteo Nardoni si qualifica per i nazionali online del 28 e 29 novembre

Matteo Nardoni, allievo della Scuola Popolare allenato da Domenico Bonavena e ora seguito dal CM Daniele Marta, vince il torneo u10 del Lazio tenutosi su Junior Arena il 31 ottobre e si qualifica per il torneo nazionale online del 28 e 29 novembre.

Come premio per il nostro giovane allievo, Daniele Marta commenta una delle partite più interessanti giocate da Matteo contro il suo amico Alexandro, un giovane e simpatico scacchista tra i più promettenti della nostra Regione, che ha già esperienze incoraggianti in tornei a tempo lungo e con “i grandi”. Non mancherà l’occasione anche per Alexandro di prendersi “la rivincita” (hanno una vita davanti per giocare all’infinito!!), qui è chiamato occasionalmente in causa solo per il contributo che ha dato nei limiti di una partita veloce e giocata a distanza.

Nardoni, M. – Beliman, A., (Rapid 10’ + 5”), Campionato Regionale U10 online, 31/10/2020, 4° turno

1.e4, e5; 2.Cf3, Cc6; 3.Ab5, a6; 4.Axc6, dxc6; 5.h3

Una mossa insolita ma non inedita, che risponde a un obiettivo “pratico”: prevenire Ag4 e, in seguito, Cg4

5…Ad6 collocazione non ideale per l’Alfiere, sulla colonna semiaperta e relegato a una funzione difensiva. Il computer consiglia 5…c5 o 5…f6

6.0-0, Cf6; 7.d3, h6; 8.Cc3, 0-0; 9.Ae3, Ae6; 10.Dd2 il Bianco ha completato lo sviluppo, senza avere vantaggi né problemi

10…Rh7?! il Nero colloca il Re in una posizione un po’ esposta. Forse temeva un sacrificio 11.Axh6 che però sarebbe stato assolutamente prematuro

11.Ce2, Cd7!? Il Nero mostra una notevole maturità strategica, puntando a un’utile ricollocazione dei pezzi 12.Cg3, Cf6?! stranamente il Nero cambia idea, forse anche in questo caso pensando di prevenire una possibilità del Bianco, ossia Ch5

 13.c3! per preparare la spinta in d4. Questo spiega anche il senso della mossa Cg3: difendere il Pe4

13…Cg8?! A questo punto forse era meglio evitare di rimuovere il Cf6, e giocare invece 13…c5 o 13…Te8 14.Dc2! a mio avviso da un punto di vista strategico la mossa più bella, che piace anche al computer. Il motivo è triplice: toglie la Donna da una colonna destinata ad aprirsi, collocandola sulle case bianche avendo l’Alfiere delle case nere, e inoltre sulla diagonale del Re avversario  

14…g6?! il Nero prova a difendere la diagonale b1-h7, ma oggettivamente questo è un indebolimento

15.d4 logica ed efficace 15…exd4 probabilmente la migliore, l’alternativa era 15…f6

16.Axd4, Axg3!? comprensibile tentativo di alleggerire la posizione

17.fxg3 ±

posizione secondo me interessante dal punto di vista didattico: il Bianco ha una struttura pedonale apparentemente indebolita, ma una valutazione dinamica della posizione mostra come questo al momento non incida

17…De7! buona mossa difensiva posizionale

 18. b4!? Al computer questa mossa non piace, io però la considero interessante su un piano pratico perché, oltre a minacciare 19.Ac5, scoraggia la spinta in c5 del Nero

18…b6; 19.Ch4?! forse un po’ frettolosa, meglio g4 idea Af2

19…Tae8; 20.Tf2, Dg5?! Il Nero prova ad ottenere controgioco attaccando un Pedone, forse era meglio cercare iniziativa sull’Ala di Donna

21.Tf3, Ac4 per impedire 22.Taf1

22.Td1 idea Td2-f2

22…De7; 23.e5 il Bianco rompe gli indugi visto che il Pe4 è attaccato. Era possibile anche 23.Tf4 visto che  a 23…g5?? sarebbe seguita 24.e5! +-

23…De6; 24.Td2, Ad5; 25.Tf4, Ce7?; 26.Tf6 il Bianco avrebbe vinto subito con 26.c4!!, Axc4; 27.Tf6!, ma non era facile da vedere

26…Dd7; 27.Tdf2 anche qui interessante 27.c4 con la successiva rivalsa28.Axb6

27…Cg8 il Nero mette il piede in fallo in una posizione inferiore ma difendibile;

28. Cxg6!+-, fxg6; 29.Dxg6+, Rh8; 30.Txf8, Txf8; 31.Txf8, De6; 32.Txg8+, Dxg8; 33.e6+     1:0

Bravi ragazzi, auguri ad entrambi di giocare sempre con questo impegno, ed i risultati arriveranno!



La magia degli scacchi a Trieste.

La magia degli scacchi a Trieste.

di Andrea Bruni

Sono stato a Trieste per il 22° Festival di Scacchi. Per la notte, ho affittato un alloggio molto economico su indicazione di uno degli organizzatori, vicino all’orto botanico, con un bell’affaccio sulla città. La proprietaria mi ha atteso con gentilezza ed è stata molto cordiale anche se le sue lunghe unghie viola, i suoi capelli arruffati e un abbigliamento particolare mi hanno lasciato una certa angoscia al nostro saluto. Debbo però ammettere che mi è subito passata appena uscito dalla casa per incamminarmi alla sala da gioco. Uno splendido salone ben illuminato al centro della città, con scacchiere posizionate a distanza con un plexiglass divisorio sopra la scacchiera e il divieto assoluto di stringersi la mano.

La prima partita la perdo in 25 mosse con Elia Riccobon 1924 punti Elo e candidato alla vittoria finale: arriverà sesto in classifica, con sei punti, a fine torneo. Quando giungo alla 20 mossa, dopo un’apertura solida di bianco e una buona impostazione di centro partita, forzo la situazione con un avanzamento di pedone azzardato e nel giro di poco sono a passeggiare per Trieste.

La seconda partita di nero la vinco con Pierre Valembois che viene dal Belgio e mi concede un matto in 23 mosse. Il pomeriggio dello stesso giorno sono di fronte con il bianco a Paolo Pozzi, 1742 punti che oltre a me vincerà anche con Elia Riccobon all’ottavo turno e finirà ottavo anche con il contributo dei miei Buchholz.

Dopo le prime tre partite di solito per me comincia il torneo.  Ho di fronte un giovanissimo under 10 con 300 punti Elo in meno e con il nero mi preparo, dopo circa un’ora e mezza di gioco, a muovere il mio alfiere bianco in b7 quando la mia mano si fa pesante, così stranamente pesante che da quel momento in poi non ricordo più nulla e mi ritrovo a firmare un 1-0 dopo 53 mosse senza aver capito cosa fosse successo.

Dopo essermi complimentato con il mio avversario e anche con i suoi genitori, che dall’esterno esultavano della mia sconfitta, sono corso a casa a falcate veloci con la curiosità di rivedere con calma la mia partita.

Il mio formulario, che fino alla 25 mossa risultava ordinato e scritto con cura, aveva dei tratti geroglifici incomprensibili. Con un certo sforzo di concentrazione sono riuscito a risalire agli errori fatali. Noi scacchisti diciamo sempre che a questo gioco non si perde mai, in quanto o vinci o impari qualcosa di nuovo. Così incassata la lezione me ne sono andato a dormire pensando che al quinto turno avrei incontrato un altro giovanissimo under 10, dello stesso vivaio, anche lui con 300 punti Elo in meno ma in compenso con me avevo tanta voglia di vincere.

La notte non era stata tranquilla, incubi strani, incidenti automobilistici, odore di aglio e prezzemolo, rumori stridenti con lampi in lontananza e un forte vento di bora avevano tormentato i miei sonni notturni di solito piacevoli e divertenti. Tutto ciò non mi aveva intaccato più di tanto in quanto il mio 5° turno di bianco lo avevo preparato con l’apertura Ivano, in onore di Ivano Pedrinzani che me l’ha insegnata e mi ha portato a conquistare qualche anno fa la terza categoria nazionale: mi sedevo alla scacchiera con molta serenità e determinazione.

Mentre mi accingevo, con una certa sicurezza, alla 36^mossa mi sono accorto che sulla scacchiera qualcosa stava cambiando, come se i miei pezzi non volessero più rispondere ai miei comandi, come se una forza esterna ne avesse preso il controllo e io non riuscissi più a governarli. Mi sono messo a ridere, pensando alle follie di tanti scacchisti e con determinazione ho preso l’alfiere per piazzarlo al posto del

pedone nero in e5. Con mia sorpresa dopo aver segnato la mossa mi sono reso conto che in e5 c’era si un mio pezzo ma la casa era occupata dalla Donna e non dall’Alfiere. Preso da una certa angoscia mi sono alzato per andare al bagno. Intorno a me tutto sembrava tranquillo.   Con pochi secondi sull’orologio ho firmato un mezzo punto per uno stallo raggiunto dopo una partita incontrollata in cui il mio Alfiere nero in combutta con quello bianco si rifiutavano di eseguire i miei ordini. Mi sono alzato e a testa bassa mi sono diretto all’uscita senza neanche salutare, e fare i complimenti, a quel giovane scacchista che era stato veramente bravo a recuperare la partita. Sull’uscio ho incontrato uno degli organizzatori, quello che mi aveva indicato la casa, al quale avrei voluto raccontare l’accaduto ma dopo le prime parole non sono riuscito a trovare quelle adeguate per continuare il racconto e sapendo, per mestiere, leggere negli sguardi il pensiero degli altri ho evitato di approfondire e così l’ho buttata sulla bravura dei bambini che giocano a scacchi e sull’elasticità mentale mentre lui con un sorrisino sornione ha assecondato la mia affermazione ma negli occhi diceva qualcos’altro che al momento non ho capito.   

Stanco e affamato mi sono recato in una caratteristica trattoria davanti al Teatro di Trieste, all’Hostaria Strehler che per un po’ mi ha fatto dimenticare le paranoie vissute nel pomeriggio. Entrato a casa però, amplificate forse dal vino della cena, il mio alloggio mi sembrava una dimora stregata. Mi sono guardato intorno come mai avevo fatto prima di allora, notando un calderone in un angolo della stanza e una vasta piantagione in balcone di erbe aromatiche e selvatiche. In una stanza, nella quale non ero mai entrato, si trovavano candele consumate in ogni angolo come a formare un cerchio in terra. Chiusa la porta di scatto ho urtato una bottiglietta di vetro che cadendo è andata in mille pezzi mentre sulla stessa mensola giacevano altri contenitori in vetro, ciocche di capelli e stoffe trafitte da spilli. Mantenendo la calma e facendo richiamo alle mie storiche convinzioni materialistiche mi sono messo a cercare una scopa per raccogliere i cocci ma ho solo trovato, inchiodata a una parete, una ghirlanda di corda con attaccate penne di oca e cornacchia.

Preso dal panico, sono uscito di casa e mi sono fermato di fronte, dall’altra parte della strada. Mi sono addormentato lì, sulla panchina. Con le prime luci del giorno, sono rientrato a casa e tutto mi sembrava più normale, le mensole, le erbe, le ghirlande, anche un bell’arredamento. Di buon’umore sono andato a fare una bella colazione in uno degli storici caffè di Trieste, all’antico caffè San Marco dove trovi oltre alla libreria anche le scacchiere a disposizione, un po’ come sarà Todomodo a Roma tra cento anni.

Per scacciare i cattivi pensieri, e vista la splendida giornata di sole, sono andato al molo a prendere il traghetto per raggiungere il castello di Miramare di cui mi avevano raccontato la qualità della visita, anche se il biglietto ha un costo a differenza degli altri musei di Trieste che sono gratuiti, come lo è il PAG Progetto Area Giovani del Comune di Trieste che sostiene e sviluppa progettualità e forme di partecipazione per e con i cittadini dai 14 ai 35 anni.

Puntuale alle 16 mi sono ritrovato all’ultima scacchiera a giocare contro Omar Perossa, con il nero, che dopo una combattuta partita mi ha concesso la sua resa per la mia seconda vittoria.

Durante la notte, mi sono svegliato immerso in una nuvola bianca con un odore acre che proveniva dal piano di sopra. Ho provato ad alzarmi senza riuscirci e sono di nuovo crollato nel sonno.  Appena ha suonato la sveglia sono balzato in piedi, fuori i lampi e la pioggia non invitavano ad uscire, ma io in un attimo ero già fuori di casa e titubante ho girato la città con il ricordo angoscioso della nuvola bianca che mi aveva avvolto nella notte. Incominciavo a pensare che l’affittuaria fosse una strega che si dilettava in malocchi e cose di questo genere e di cui io ne ero diventato la vittima.

Non guardavo più neanche gli accoppiamenti su internet ed ero anche convinto che i “malvagi ragazzini” si mettevano d’accordo tra loro per semplici patte per poi mettere le loro maggiori energie contro di me.

La mia settima partita è stata un incubo.  Di fronte ancora un giovanissimo con oltre 400 punti Elo in meno di me. Teso e concentrato avevo raggiunto una buona posizione alla 29 mossa ed ero certo di rifarmi. Poi è entrato in sala un cameramen a fare riprese video ed il rumore della macchina ha come messo in moto l’autonomia dei miei pezzi che non rispondevano più ai miei desideri. Convinto di un malocchio in atto, dopo ogni mossa mi alzavo per andare al bagno e rompere l’incantesimo. Ovviamente il mio comportamento non è passato inosservato e l’arbitro dopo cinque – sei volte di questa ginnastica si è avvicinato per chiedermi come stavo.

Che gli potevo dire? Che i miei pezzi non rispondevano più ai miei comandi? Ho risposto: no tutto bene, perché? Mi ha guardato con sufficienza e mi ha lasciato stare, invitandomi a restare al tavolo per le norme sulla sicurezza sanitaria. Ho firmato la mia sconfitta alla 55^ mossa, con i pezzi bianchi e neri che festeggiavano la vittoria contro di me.

Ho fatto i complimenti al mio avversario e sono corso in enoteca. Non avevo altro luogo dove fermarmi a pensare cosa stesse succedendo. Ho scoperto che i triestini hanno un vino tutto loro. I terreni da queste parti sono aridi e sassosi e inoltre ricchi di ferro. Non senza fatica, mi raccontava l’oste che sono coltivati vitigni autoctoni a bacca rossa chiamato anche “sangue del Carso”, ordinata subito una bottiglia, ai primi sorsi ho rilevato con gusto delle buone doti di struttura, intensità e freschezza, all’olfatto profumi di lampone. Mi sono un po’ distratto pensando ai vignaioli di questa terra come espressione di lavoro intenso e devo ammettere che il risultato del vino bevuto è stato sorprendente. Alla conclusione della prima bottiglia, mentre decido di mangiare qualcosa vedo da lontano l’affittuaria della mia casa, che cammina per la via. Incuriosito la seguo con lo sguardo, sicuro oramai di non tornare a dormire nella sua abitazione e attribuendole la responsabilità del mio deludente torneo come risultato del suo malocchio. Dopo un po’ di questa scena, la “strega” esce dal mio campo visivo e si perde dietro a un palazzo. Sono già sulle sue orme e senza pensarci troppo pago la bottiglia e la inseguo. La vedo entrare in un sottoscala di un palazzo semiabbandonato: sui citofoni non ci sono nomi. Mi guardo intorno e non so che fare. Mi nascondo dietro l’angolo per vedere cosa succede. Niente, non succede nulla. Penso che sarà uscita da una porta secondaria e decido di andare a vedere. Prima di entrare però, dopo aver digerito la paura, chiamo il mio amico romano vigile urbano e lo lascio all’ascolto, hai visto mai? Scendo due rampe di scale, come quelle della sede dell’Accademia di Scacchi a Roma, che mi portano davanti ad una porta di ferro. Provo a spingerla, si apre. Dentro il solito buttafuori da film. Sta sulla porta e mi guarda con aria curiosa, butto a bassa voce il mio nome un po’ distorto, “ah sei il romano, entra pure”.  Mi ritrovo in uno stanzone enorme che mi ricorda una sala scommesse e mi accorgo che in effetti si può scommettere su tutto: quanti caffè vende in quel giorno l’antico caffè di San Marco; quante persone entrano nell’ufficio turistico di Piazza Unità, quante persone arrivano in stazione in giornata, quanti biglietti del museo Revoltella si sono venduti in quel giorno. Mi fermo incuriosito e divertito, un posto incredibile, da raccontare. Mentre continuo a guardare le quotazioni di queste strane scommesse, appare sul monitor il mio nome associato ad un altro che non conosco, ci metto poco a capire: sono le quotazioni del torneo di scacchi. Conosco in quel momento il mio avversario del turno 8, un anziano giocatore classe 1938, con 250 punti Elo meno. La mia quota di vittoria è bassa, ne deduco che qui è considerata molto probabile e quindi si vince poco. Il pareggio non si può puntare quindi se la partita finisce patta tutte le quote puntate vanno al banco, mentre la mia sconfitta è ben valutata: 10 a 1.  

Uso il bancomat per ogni spesa e difficilmente vado in giro con soldi in contanti in tasca. Ho 10 euro, e non credo che in questo ambiente accettino carte di credito, quindi per evitare brutte figure mi avvicino allo sportello e punto 10 euro. Il tipo curvo e con occhiali spessi neanche mi guarda e mi rilascia una ricevuta con scritto la quota e Bruni perdente. Decido di andare via e nessuno mi nota, così come non l’hanno fatto quando sono entrato. Passo la nottata su una panchina dei giardini pubblici desiderando l’alba e l’ora della partita.

Alle 16, con il bianco in moto, comincia la mia ottava partita del torneo. Sono teso, da una parte voglio vincere sulla scacchiera ma dentro di me non nascondo la curiosità di ritornare nella sala scommesse e verificare la corrispondenza della mia puntata.  Mentre sono a metà partita mi sorge il dubbio sull’irregolarità della scommessa su me stesso, ma non credo che al botteghino mi chiedano i documenti e quindi decido di mettere un pezzo in presa e chiudere velocemente la partita firmando la mia 5 sconfitta del torneo. Dopo aver consegnato il formulario non mi sento a mio agio in questo ruolo da imbroglione e ci metto un po’ a digerire la scelta, ma mi consolo pensando che la mia curiosità è legittima e quando racconterò questa storia, perché sarà una storia da raccontare, forse in molti capiranno la motivazione di errori fatali durante i tornei, sviste, momentanee amnesie e tutte quelle narrazioni intorno alle sconfitte sulla scacchiera.

La porta della sala scommesse è chiusa, provo a bussare ma non ci sono rumori all’interno, insisto, in fondo devo ritirare la mia vincita. Sento dei passi e una mano sicura che apre il catenaccio interno. Faccio per entrare ma quello mi ferma sulla porta dicendomi che è chiuso. Poi mi guarda bene e come se mi riconoscesse mi invita ad entrare: “Vieni, vieni”. Lo seguo per lo stanzone completamente spoglio, senza più il bancone delle scommesse e le pareti riempite con i cartelloni delle quote. Saliamo le scale ed entriamo ai piani superiori del palazzo. Qui è tutto un altro ambiente, sono uffici ben tenuti, finestre ampie e stanze luminose. “Aspetta qui”. Mi siedo su un bel divanetto ed un ragazzo mi chiede se voglio un caffè. Dico di no prima ancora che finisce la frase. Si apre una porta e mi invitano ad entrare: “Vieni il regista ti vuole conoscere”. Dopo mezz’ora esco dall’ufficio con in tasca il biglietto stretto della mia scommessa e un assegno per la mia partecipazione involontaria come comparsa al remake della Stangata di George Roy Hill, la storia di una truffa che due imbroglioni appioppano a un merlo, soffiandogli un malloppo. Con i soldi del mio inconsapevole lavoro vado nella mia cara trattoria di Trieste a spendere tutto in vino buono e pesce di qualità.

Nell’ultima partita del torneo, finalmente svelato il mistero delle mie pessime prestazioni scacchistiche, arrivo con largo anticipo, mi sottopongo alla misurazione della temperatura, presento il foglio sanitario richiesto e vado a prendere posto alla penultima scacchiera. In attesa del mio avversario penso che in fondo è stata una bella lezione sportiva e umana, altro che film e scommesse: mi sono seduto a giocare con troppa presunzione e quanto ottenuto è l’inevitabile risultato. Mi prometto che al prossimo torneo eviterò di giocare con avversari troppo giovani e proporrò alla Federazione di cominciare a pensare a tornei separati per adulti e giovani. Mentre rido di questa sciocchezza comincia il tempo e parte la partita. Il mio avversario ha 100 punti Elo in meno, ma è quasi coetaneo e lui è con il Bianco. Alla mia 28^ mossa trovo la soluzione vincente Dxf1+.

29) Dxf1, e2;
30) De1, Ac3;
31) Dxc3, e1=D+;
32) Dxe1, Txe1+; 0-1
E finisce così il mio torneo di Trieste, con 3,5 punti con 5 sconfitte. Ma la cosa peggiore e che maggiormente mi ferisce non sono neanche i 63 punti Elo in meno, che mi riportano sotto la soglia della mia categoria, ma essere consapevole della difficoltà di tornare al Circolo e non essere creduto nel mio racconto e in più dover subire il commento sarcastico: “mi auguro che tu non abbia messo la maglia del nostro circolo!”.

Tornerò a Trieste, perché mi sono trovato bene, la città è accogliente e, a parte il risultato, mi sono divertito nelle partite confermando il principio che non bisogna sottovalutare né i propri avversari e nemmeno la realtà, che a volte è più misteriosa di quello che appare. Attendo il prossimo torneo per riprendermi i miei 63 punti Elo che adesso sono in tour su chissà quale schermo cinematografico.