Scacchi al Liceo Levi Civita in tempo di coronavirus

A colloquio con il Prof. Marco Carrera

Il Liceo Levi Civita è una delle scuole romane con cui la Scuola Popolare collabora da più tempo. Il lockdown non ha impedito di andare avanti con gli scacchi. Ne abbiamo parlato con il Prof. Marco Carrera

Professor Carrera, ci illustra brevemente le attività di scacchi che ha avviato la sua scuola?

Buon giorno. L’attività di scacchi è stata avviata negli anni passati dal nostro ex Prof Rubeo Vincenzo, ora pensionato, ed ereditata con entusiasmo da noi docenti di scienze motorie dell’istituto Levi Civita di Roma. Di fatti in questi anni il dipartimento di scienze motorie della scuola si è impegnato nel favorire la collaborazione con la Scuola popolare di scacchi, sita nelle vicinanze della nostra istituzione scolastica. A tal fine l’istituto ha partecipato a diversi tornei sia a livello scolastico regionale che a livello interregionale, ottenendo sempre dei risultati di rilievo. Le classi coinvolte in questa attività sono state 33 su 37 lasciando libertà di scelta alle classi quinte; la partecipazione degli alunni, di età compresa tra i 13 ed i 18 anni, è stata buona e crescente con un aumento quest’anno di diverse unità.

Come ha affrontato la chiusura della scuola? Aver avviato la pratica degli scacchi è stata una cosa utile?

Con la chiusura della scuola, l’attività degli scacchi ha favorito il mantenimento del rapporto con gli studenti già coinvolti nel progetto e l’inclusione di nuovi ragazzi. Purtroppo non si sono potute tenere lezioni online sull’argomento, ma la Scuola popolare di scacchi, da subito, è stata presente e attiva nell’organizzare tornei dimostrandosi vicina e solidale a noi docenti di scienze motorie. In particolare, i maestri si sono resi disponibili ad ascoltare gli alunni per chiarire i loro dubbi sul gioco e per soddisfare le loro curiosità.

L’idea dei tornei ci è venuta in mente colloquiando con il sig. Carconi, Presidente della Scuola popolare di scacchi: ci siamo interrogati tempestivamente su come far proseguire l’attività senza interromperla; è seguita la proposta fatta dal Presidente dei tornei che mi è sembrata eccellente e che ho accolto con entusiasmo. Il riscontro non ha deluso le nostre aspettative risultando positivo sia da parte dei vecchi scacchisti che dei nuovi, inseriti nella modalità attivata a distanza.

Dunque ha organizzato ben 3 tornei online su lichess! Complimenti! Come hanno risposto i ragazzi? 

Nei tre tornei vi è stata una buona partecipazione: il numero degli alunni è cresciuto. IL nostro obiettivo è quello di coinvolgere non solo un numero maggiore di allievi ma soprattutto quello più ambizioso di inserire altri docenti del nostro istituto oltre a quelli di scienze motorie. E’ fondamentale mantenere una “viva comunità scolastica” e il gioco degli scacchi facilita questo obiettivo.

Che pensano i colleghi e il dirigente scolastico di questa iniziativa in tempo di conoravirus? L’hanno appoggiata da subito senza riserve?

La Dirigente scolastica ha accolto con estremo entusiasmo l’iniziativa lasciando a noi insegnanti ampio spazio di manovra perché reputa ottimo il coinvolgimento dei suoi alunni in attività ludico-sportive inerenti al loro percorso scolastico. Effettivamente gli scacchi favoriscono l’abilità di fare “gruppo” e “comunità” nel rispetto di distanze e tempi, oggi essenziali, restituendo però un senso di unità e di vicinanza collettiva, proprio grazie allo sport. Sempre più importante rimane il supporto che la scuola dà a questi ragazzi che oggi si trovano scagliati in una pseudo realtà che nulla ha di normale, ma che non può e non deve impedirci di vivere la nostra vita a pieno, con felicità e rispetto degli altri.

Consiglieresti a colleghi di altre scuole la pratica degli scacchi? Perché?

Consiglierei a tutte le scuole di intraprendere l’attività di scacchi e soprattutto di attivare corsi affinché il nostro istituto possa interfacciarsi con altri, anche in queste modalità a distanza. Voglio evidenziare come il gioco degli scacchi conceda opportunità a tutti gli studenti: grandi e piccini, ragazzi e ragazze, italiani e stranieri, di potersi confrontare insieme. Consente a ognuno di noi di mettere in gioco le proprie competenze senza bisogno della “prestanza fisica”; se così si può dire mettendo sullo stesso piano tutti senza alcun tipo di distinzione. Come comunità scolastica, siamo molto grati alla Scuola popolare ed al loro Presidente della vicinanza e del supporto in questo momento imprevedibile di incertezze e di difficoltà.

Per concludere consiglierei agli istituti scolastici di attivare tornei, anche non suddivisi per età come fatto nella nostra scuola. La nostra esperienza ha visto gli alunni partecipare con tanto entusiasmo all’attività degli scacchi: mettersi in gioco, aiutati dal piacere e dal confronto con compagni/e di età diversa. Infine rimanga tra noi, molte volte i giovanissimi mi hanno battuto senza sconti!!!! Complimenti agli studenti.