Non è nuova l’affermazione che le scuole siano il punto di partenza per costruire il futuro della società. Non occorre neppure ribadire quanto sia importante promuovere ed incoraggiare le iniziative educative nelle stesse. Presenterò pertanto un esempio virtuoso a questo proposito: il torneo di scacchi al liceo scientifico Tullio Levi Civita, che si è tenuto il 4 di questo mese.
Il 16 febbraio si è tenuto un torneo amichevole con alcuni dei piccoli allievi delle scuole presso cui operiamo. In un contesto festoso, abbiamo ospitato circa 40 bambini con le relative famiglie. Ecco il commento del nostro istruttore Domenico Bonavena
Lavoro da un po’ di tempo come istruttore di scacchi e in questi anni ne ho viste tante, ma questo aneddoto mi ha divertito tanto che mi è rimasto: un giorno ero andato in una scuola ad insegnare e mentre aspettavo che i bambini arrivassero una cosa attirò la mia attenzione. Fissata con del nastro adesivo alla parete trovai una vignetta, probabilmente appesa lì da un insegnante che immagino volesse manifestare tutto il suo scontento come un moderno Martin Lutero per aprire gli occhi e svegliare le coscienze di colleghi e genitori (o forse sono io ad esagerare un po’ e l’insegnante in questione voleva solo essere divertente).
Il titolo della vignetta era “lavori che richiedono molto coraggio” ed era formata da tre scenette: nella prima vi era un pompiere intento a spegnere un incendio, nella seconda un artificiere che sudando nervosamente tentava di disinnescare una bomba, e nell’ultima una maestra alle prese con una classe di piccoli selvaggi che mettevano a soqquadro l’aula mentre lei tentava disperatamente di fermarli. Con l’esperienza mi accorsi di quanto avesse ragione chiunque l’avesse disegnata. A volte è veramente duro tentare di insegnare o semplicemente tenere a bada una classe. Eh sì, perché, per quanto i bambini siano piccoli e adorabili, quando sono in tanti acquisiscono una forza che li rende inarrestabili!
C’è una cosa che però la vignetta non diceva, e cioè che ci sono momenti che ti ripagano di tutti le volte che sei stato costretto ad alzare la voce e a cercare di far star buone quelle piccole canaglie dal sorriso contagioso, momenti che ti ridanno con gli interessi quello che hai dato durante anni di lavoro. Ci sono giorni in cui qualcuno ti guarda negli occhi dal basso verso l’alto, e che dopo essersi sentito dire “bravissimo! Mi è piaciuta tantissimo la tua partita!” ti risponde con una semplicità di cui solo i bambini sono capaci dicendo “ho fatto solamente quello che ci hai insegnato tu”.
Ci sono bambini che ti dicono “io l’anno prossimo finirò questa scuola, ma voglio continuare a fare scacchi con te”.
E poi, di recente, c’è stata questa giornata che non mi sarei mai aspettato e che forse non dimenticherò mai: sabato 16 febbraio con il torneo organizzato per loro dalla Scuola Popolare negli ampi e comodi spazi del Centro Anziani di Villa Gordiani. 40 partecipanti! Vi confesso che c’è mancato poco, ma mi avete quasi fatto commuovere e fatto scappare una lacrimuccia. Non avevo idea di quanti di voi si sarebbero presentati, quanti di voi avrebbero partecipato con entusiasmo e quanti sorrisi mi avrebbero salutato al mio arrivo. È vero, da questo articolo vi sareste aspettati magari un discorso su quanto sia importante che loro conoscano gente nuova, che facciano queste esperienze e che imparino i valori della sportività e del rispetto delle regole. Tutto questo è vero e innegabile, ma cercando di scrivere questo resoconto tutto ciò che sento di voler dire è grazie. Grazie a chi mi guarda e mi ascolta come se si aspettasse che io dica sempre la cosa giusta e di imparare un sacco di cose. Grazie alle tre persone che tanti anni fa mi hanno incluso nel loro circolo ed introdotto in questo campo, dandomi la possibilità di fare questo bellissimo lavoro. E infine, grazie a chi mi affida ogni settimana quello che ha di più prezioso al mondo, dandomi l’occasione di veder crescere queste piccole personcine. Insomma, grazie a tutti per la vostra fiducia e per aver reso questa fra le tante giornate “una giornata particolare”.