E’ il terzo anno che gioco con una squadra della Scuola per il CIS.
L’obiettivo è quello di tornare in serie B, dopo la passata deludente stagione.
La squadra inizialmente è composta per metà da collaudati giocatori, anche abbastanza quotati, e gli altri quasi alle loro prime esperienze, ma con una gran voglia di dimostrare il proprio valore.
Cosa si può volere di più?
Con questi presupposti aspettiamo l’accoppiamento del girone, ma ecco che arriva la prima difficoltà, Fabio cede alla tentazione di giocare in A1 e va a tentar fortuna a Palermo.
Siamo fortunati, non c’è nessun squadrone da battere e siamo tutte allo stesso livello.
Non ci preoccupa neppure il fatto di affrontare tre trasferte, anzi ci carica il solo pensiero della scorpacciata insieme prima di giocare.
Primo turno, prima trasferta con la migliore formazione possibile a Ladispoli ma, per una serie di circostanze, non c’è la gita fuori porta.
Sono di Bianco, ho fiducia nei miei compagni e decido di provare una “Apertura di Donna” che non ho mai giocato prima in partite ufficiali, ma ben presto mi ritrovo a giocare contro me stesso. Si, il mio avversario impianta una difesa che sono solito utilizzare io, non è facile, ma i miei compagni hanno buone possibilità e devo tenere la posizione.
Quello che succede poco dopo mi farà commettere diversi errori, Alessio sacrifica un pezzo ma non si avvede di un’intermedia e deve abbandonare, Lanfranco in attacco guadagna un pezzo ma deve accontentarsi del perpetuo per non prendere matto, Marco ha ancora l’iniziativa ma il risultato è incerto.
Perdo un pedone mentre Marco vince il suo incontro.
Non si può iniziare con una sconfitta, siamo negli ultimi quindici minuti, muovo velocemente ostentando sicurezza e guadagno tempo. Arriva la mossa debole dell’avversario, riprendo il pedone e decidiamo di non sfidare la sorte tornando a casa con un pareggio.
Non siamo così forti come pensavo e non possiamo più sbagliare.
Secondo turno in casa, bisogna immettere vitalità alla squadra: Alessio e Lanfranco vengono sostituiti da Claudio P. ed Alexander.
Gioco in prima scacchiera, di Bianco, cerco di essere aggressivo ma il Nero chiude molto bene. Marco dopo aver subìto un sacrificio, con un Re senza pedoni a difenderlo, ostenta sicurezza, Claudio è un trattore, Alex sembra star meglio del suo avversario. Il mio avversario deve giocare per vincere se vuole pareggiare l’incontro, squilibrio la posizione: offro la qualità per Alfiere e pedone ma la posizione che ne scaturisce è a lui favorevole.
Sarà la mia volontà di non voler perdere o il suo carico di responsabilità per il risultato di squadra che non gli fa scegliere le mosse migliori, o tutte e due le ragioni, approfitto di una sua mossa d’attesa e deve capitolare poco dopo.
Ora è il momento di mettermi da parte, preservare Marco per gli ultimi due incontri, far tornare in campo chi aveva riposato. Così Alessio, Lanfranco, Oscar e Claudio P. affrontano la trasferta di Viterbo: Claudio e Lanfranco fanno valere il vantaggio del tratto, Oscar tiene, soccombe Alessio contro un giocatore più quotato ed esperto.
Anche questa è andata ma che fatica!
Penultimo turno in casa con la squadra ultima in classifica, non bisogna abbassare la guardia conservando la possibilità di aver la squadra più forte per l’ultimo turno.
Marco, Claudio P., Emanuele ed Alexander affrontano la squadra di Veio.
Veloci vittorie di Marco e Alex, Claudio pareggia assicurando la vittoria. Emanuele cercando di migliorare il secondo criterio di spareggio riesce testardamente a vincere portandoci in testa al torneo per mezzo punto squadra.
Ultimo turno a Civitavecchia, con Claudio P. e Lanfranco non disponibili a cui si aggiungono Emanuele, Oscar e Paolo. Alex è disponibile, ma non risentirà della posta in palio?
Anche per darmi una motivazione in più decido di utilizzare un altro giocatore della rosa: Claudio B..
E’ una domenica in mezzo ad un ponte, Marco è fuori e ci raggiungerà alla sede di gioco, io Alessio e Claudio partiamo per l’unica scampagnata di tutto il torneo.
Sono convinto che il risultato di una partita oltre alle competenze dipende dallo stato d’animo con cui le affrontiamo: come si può migliorare se non passando alcune ore prima dell’incontro con degli amici, il bel tempo, un locale pulito e con cibo eccellente?
Arriva il momento della verità, abbiamo due risultati utili su tre, loro dispongono della loro migliore formazione, noi invece abbiamo in quarta un giocatore alla sua prima partita ufficiale.
Sono Bianco, devo far pensare l’avversario, muovo velocemente e mi alzo per guardare le altre scacchiere, guadagno mezz’ora sull’orologio: dopo dieci mosse ho utilizzato solo l’abbuono dei trenta secondi.
Il Nero decide di utilizzare altri quindici minuti per un piano che offre l’opportunità di un sacrificio, intanto Alessio ha mezz’ora in meno del suo avversario, Claudio è sotto di un Cavallo ed i pezzi di Marco hanno difficoltà ad esprimere le loro potenzialità.
Sacrifico un pezzo, il Nero non trova le contromosse migliori e mi aggiudico la partita. In prima scacchiera è Alessio a non trovare la difesa corretta e perde, Marco riesce ad entrare in un finale di Alfiere di colore contrario mentre Claudio, con due pedoni in cambio di un Cavallo, tenta una risorsa tattica che sfugge al Nero, che deve ridare il pezzo e dare il perpetuo per non perdere l’intera posta.
Un altro pareggio ed è fatta, la Scuola è di nuovo in serie B.
Complimenti a tutti, giocatori e non: mai come in questo caso la vittoria non è dei singoli ma di tutta la Scuola!!
Rinaldo Imbrogno
Squadra ORO in ordine alfabetico
Andreozzi Paolo |
Bertini Claudio |
Bongiovanni Marco |
Bruni Andrea |
Carulli Emanuele |
Cesarini Lanfranco |
De Carlo Fabio |
Dorascenzi Angelo |
Foresi Franco |
Genova Oscar |
Imbrogno Rinaldo * |
Nonni Alessio |
Pauselli Claudio |
Prroj Aleksander |
*(Capitano)