Il Progetto SME: bilanci e considerazioni finali

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di Alessandro Dominici, ASD Alfiere Bianco, coordinatore nazionale del Progetto SME, cui ha partecipato con piacere la Scuola Popolare di Scacchi

Dopo 3 anni di duro lavoro, l’8 dicembre 2023 si è tenuta a Roma, presso la sala Capitolina dell’Hotel Eurostars Roma Aeterna, la conferenza finale di presentazione dei risultati del Progetto SME, Scacchi Metafora Educativa, selezionato e finanziato dall’impresa sociale “Con i bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e promosso dal Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) e dalla società sportiva Alfiere Bianco.

L’evento, molto partecipato sia in presenza che dal web, ha condiviso i risultati di un lavoro intenso e diffuso su tutto il territorio nazionale, che ha coinvolto oltre 10.000 studenti in 14 regioni italiane.

Il Progetto SME è stato strutturato coinvolgendo ASD e scuole locali, realizzando in ciascun territorio le medesime attività. In particolare, dal 2020 al 2023 in ciascuna regione sono stati avviati in contemporanea attività di scacchi nelle scuole, coinvolgendo bambini e ragazzi da 6 a 14 anni, naturalmente approcciando in modo diverso all’insegnamento a seconda dell’età degli studenti coinvolti. L’avvio dell’attività è stato preceduto da incontri di formazione e coordinamento residenziali rivolti ai tecnici e docenti coinvolti, replicati alla fine di ogni anno, in modo da mettere a fattor comune le buone pratiche e condividere metodi e approcci. Oltre all’attività in orario scolastico, dal secondo anno sono stati avviati i Club di Scacchi in orario extrascolastico presso le scuole coinvolte nel progetto. All’inizio del terzo anno, sono poi partiti i Centri Stabili Educativi nelle regioni coinvolte nel Progetto, coinvolgendo anche altre realtà associative. I Centri Stabili hanno l’ambizione di restare operativi nel tempo, quale esternalità positiva per il futuro nei territori coinvolti.

Oltre alla dimensione del Progetto SME, l’aspetto che lo distingue da tutti gli altri è stato quello dell’analisi dei risultati. Tutti i bambini e ragazzi coinvolti sono stati sottoposti a questionari prima dell’inizio dell’attività. I questionari sono poi stati somministrati nuovamente al termine dei 3 anni di attività. Per misurare correttamente l’impatto, il secondo questionario è stato anche somministrato a studenti di pari età non coinvolti, in modi da verificare le differenze. I risultati di questi oltre 10.000 questionari sono poi stati analizzati dai ricercatori ASVAPP (Associazione per lo Sviluppo della Valutazione e l’Analisi delle Politiche Pubbliche).

Non sono mancate naturalmente le difficoltà: il progetto è iniziato in piena pandemia e questo ha determinato qualche ritardo nella partenza in contemporanea in tutte le regioni. Non agevole è stata l’attività di coordinamento della rendicontazione delle spese, che ha richiesto importanti sforzi organizzativi.

Ad ogni modo, possiamo affermare che è stato un grande successo, come testimoniato dalla partecipazione alla conferenza finale dell’8 dicembre, nell’ambito della quale si sono alternati i massimi protagonisti dell’iniziativa, con a capo i saluti di rito del vicepresidente nazionale dello CSEN Giuliano Clinori e del Presidente di Con i Bambini Marco Rossi Doria, il videomessaggio di saluto del Presidente FSI Luigi Maggi e le relazioni di tutti i responsabili delle 14 regioni coinvolte. È stato veramente interessante ascoltare le esperienze vissute concretamente nei diversi territori da giovani istruttori o navigati esperti della scacchiera, che hanno saputo coinvolgere ed emozionare, in orario scolastico ed extrascolastico, all’interno dei Centri stabili all’uopo realizzati, coinvolgendo anche i loro genitori nel delicato ruolo educativo di cui sono protagonisti.

Dopo di loro, non è voluto mancare all’evento il presidente della Federazione Scacchistica Italiana, Comitato Regionale Lazio, Avv. Domenico Zibellini.

Di grande interesse anche la relazione Gianluca Strada, ricercatore ASVAPP, ha avuto il compito di monitorare al meglio, sin dalla sua genesi, la bontà delle attività e la qualità delle proposte, ponendo la lente d’ingrandimento sull’impatto che il gioco degli scacchi ha avuto sullo sviluppo delle abilità logico matematiche dello studente. Il lavoro di rilevazione e analisi hanno consentito di valutare in modo molto positivo l’impatto del Progetto SME. In tutte le classi sperimentali di scuola primaria, infatti, si osserva un effetto positivo e statisticamente significativo pari a 6,85 punti percentuali nel test di matematica. Ciò indica che vi è una differenza sistematica nei risultati degli studenti causata direttamente dall’apprendimento degli scacchi a scuola.

In definitiva, si è trattato di un progetto finora mai realizzato con gli scacchi di queste dimensioni che sicuramente lascerà il proprio impatto positivo per gli anni a venire, sia per chi ha potuto partecipare al progetto, sia per l’attività di analisi di impatto che lo ha accompagnato, i cui risultati consigliano chiaramente l’utilità degli scacchi quale metafora educativa.

Per approfondimenti sul progetto:

www.csen.it

www.percorsiconibambini.it

La registrazione della conferenza, trasmessa in diretta grazie alle telecamere di Directasport, è disponibile su questo link https://www.youtube.com/live/Q-FKCu6gcg0?si=8fG1JrfJIq23i9Lr e sulla pagina Facebook “Scacchi Metafora Educativa” https://www.facebook.com/progettosme

SCACCHI METAFORA EDUCATIVA, IL PROGETTO NAZIONALE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ’ EDUCATIVA DEI MINORI BASATO SUGLI SCACCHI

SCACCHI METAFORA EDUCATIVA, IL PROGETTO NAZIONALE DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ’ EDUCATIVA DEI MINORI BASATO SUGLI SCACCHI

Promosso dal C.S.E.N. – Centro Sportivo Educativo Nazionale – con la partecipazione della SCUOLA POPOLARE DI SCACCHI DI ROMA, è finanziato dall’ Impresa Sociale Con i Bambini.

Coinvolgerà oltre diecimila minori di 14 regioni italiane, con un investimento di due milioni e duecento mila euro

Oltre diecimila minori dai 6 ai 14 anni, quattordici regioni (Sardegna, Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia), ventitrè istituti scolastici, quattordici associazioni sportive, dieci organizzazioni del Terzo settore, due milioni e duecento mila euro di investimento per tre anni di attività.
E’ la realtà di “Scacchi Metafora Educativa” (SME), il più consistente progetto di promozione sociale basato sul gioco degli scacchi mai realizzato in Italia. Il progetto nella Regione Lazio sarà gestito dalla Scuola Popolare di Scacchi di Roma che ha messo in campo una squadra di indubbia competenza: Referente del Progetto per la Regione Lazio sarà il componente del Direttivo della Scuola: Paolo Andreozzi che sarà affiancato per la parte gestionale e amministrativa da Paolo Pellegrini, altro componente del Direttivo della Scuola.
Il progetto è stato selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org
Il progetto è guidato dal Centro Sportivi Educativo Nazionale C.S.E.N., (primo ente di promozione sportiva in Italia che rappresenta oltre 15.000 associazioni sportive e associazioni di promozione sociale), che dopo anni di iniziative sparse in Italia è riuscita a coordinare la presentazione di un progetto vincente. www.csenprogetti.it
Il progetto SME non intende “soltanto” diffondere l’insegnamento degli scacchi a scuola, ma parlare direttamente ai minori, alle famiglie e agli operatori del settore educativo, offrendo loro uno strumento pedagogico di aggregazione e di straordinaria efficacia inter-generazionale, soprattutto sul piano relazionale e sociale.
Si imparerà a giocare e si giocherà tra compagni di scuola, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti. Verranno organizzati tornei, ma anche seminari di studio per docenti, in modo da rendere evidente come le articolate dinamiche appartenenti alla scacchiera, con il relativo intreccio di regole e assunzioni di responsabilità individuale, non siano altro che una efficace metafora che riflette, e quindi aiuta ad affrontare, la vita reale.
La sfida del progetto è stata avviata a giugno 2020, con l’obiettivo finale di realizzare, in ogni territorio, un “Centro stabile di promozione educativa” gestito da una “Rete educativa scacchi”, coordinata a livello nazionale e che utilizzi il gioco degli scacchi come strumento educativo per favorire la responsabilità individuale, l’esercizio della critica, la cooperazione e la perseveranza tra i giovani.
Il primo appuntamento del progetto si è concluso il 10 settembre 2020 a Susa (TO) per la formazione nazionale degli insegnanti di scacchi che gestiranno i laboratori di attività con i minori. Per la Scuola Popolare di Scacchi di Roma hanno ricevuto l’attestato di partecipazione, in rappresentanza della Regione Lazio: Domenico Bonavena, Vincenzo Costabile, Roberta Gatta, Giacomo Alessandrini e Deborah Ferlazzo. L’evento di avvio delle attività con le scuole è in programma per Gennaio 2021.