
a cura di Eleonora Gina Gallucci
Che la nostra capitale sia “Roma Città Aperta” non lo diceva solo Rossellini.
Lo dice tuttora la Scuola Popolare di Scacchi (d’ora in poi SPS o Scuola) che ogni anno o quasi (Covid e logistica&finanze permettendo) organizza il Festival Internazionale di Scacchi “Roma Città Aperta” che nella scorsa edizione (la 5ª, tenutasi dal 7 all’11 dicembre 2023 al Pigneto presso le sale dell’Hotel Eurostars Roma Aeterna) ha registrato la presenza di 120 stranieri e 140 italiani, provenienti da 43 Paesi del mondo, da tutti i 5 continenti (https://unoscacchista.com/2023/12/11/5-festival-internazionale-roma-citta-aperta/).
E non solo. Un drappello di scacchisti indisciplinati affiliati alla Scuola si è messo in testo di popolarizzare ancor più gli scacchi a Roma, ancor più di quanto già faccia la nostra meravigliosa SPS, di portarli nelle piazze e nei parchi, all’aperto, di riprendersi lo spazio pubblico, di girare per i locali e dar loro la patente (o meno) chess-friendly. E, nel farlo, abbattere gli steccati: gli scacchi sono un linguaggio universale, giocando siamo cittadini del mondo, tutti, senza distinzioni.
Questa estate già il 6° Pippa Chess Cup (torneo scacchistico amatoriale tenutosi il 9 giugno nella Sala Ovale del Parco delle Energie, Via Prenestina 175) è stato una nuova prova del fatto che Roma è una Città Aperta, bastava guardare il podio dei vincitori … o anche solo nominarne qualcuno: Arun Akmataliev dal Kirghizistan, Aruzhan Berkinbay dal Kazakistan, tra i bambini under 12 Filipp Belyashnikov (russo di Anzio), Santiago Maldonado (peruviano di Grottaferrata) e il polacco Fabian Dargiewicz. E ancora il premio “Wonder Girl” è andato a Yating Xia (cinese del Pigneto-Prenestino).
66 persone, bambini, adolescenti e adulti di ogni dove giocavano tutti insieme. C’erano uomini, donne e ragazzi dalla Bosnia, dall’Ecuador, dalla Francia, dalle Filippine, dalla Cina, dalla Finlandia, dall’Uganda, dall’Australia e anche dalla Calabria e Padova! Potete immaginare quanto sono state belle le strette di mano prima di ogni partita! Una serata davvero meravigliosa, goliardica, incantevole! Gli scacchi veramente hanno un linguaggio universale che va oltre i confini imposti solitamente da età, nazionalità, stile di vita. Tutti i partecipanti al torneo erano principianti. Parecchi per la prima volta nella vita giocavano con gli orologi scacchistici. Alla fine, abbiamo vinto tutti!
E allora è sorta l’idea di fare un torneo veramente dedicato agli Expat, ma pur sempre amatoriale. Così si è arrivati all’Expats Woodpusher Chess Cup tenutosi domenica 27 ottobre 2024 al Padiglione del Centro Anziani di Villa Gordiani, ancora una volta un Parco! Il volantino è stato tradotto in inglese, russo e spagnolo. E gli stranieri (e non ;-)) sono arrivati in gran stile, grandi e piccini. Anche chi si sentiva straniero dentro o chi aveva il nonno emigrato in Argentina, qualche calabrese o siciliano… perché no? Roma Caput Mundi. Ed è arrivato persino un signore australiano vestito come un Drugo di Arancia Meccanica, dicendo che dopo il torneo sarebbe andato a una festa in maschera J!
Come è andata? Benissimo! I risultati dei tornei amatoriali sono sempre imprevedibili perché la caratteristica principale di una Schiappa è essere un mistero per sé stesso e il mondo intero J. Siamo capaci di far sudare chiunque, anche un GM, ma, alla partita successiva, beccare lo scacco matto del barbiere per distrazione! Le sviste, da una parte, e le mosse anti-intuitive ma geniali, dall’altra, da noi possono capitare in qualsiasi momento.
Hanno fatto da padroni di casa e arbitri imperterriti Domenico Bonavena, Sasha Hahanov e Artem Marchenkov. Spiegazioni in inglese e russo frammiste a un perbacco in italiano… e alla fine la dea Caissa ha sorriso a Yosef El Khouzai vincitore assoluto con 5 partite vinte su 5.
Da non crederci! Per Yosef questo torneo era il primo nella vita! Al secondo posto (complimenti! mai così in alto! e di sicuro farà di più nel prossimo futuro) Sophie Lombardo Silvana con 4.5 punti.
Il terzo giocatore a salire sul podio è stato Ivan Wyss (anche lui per la prima volta sul podio, si vede che il torneo infrasettimanale al circolo gli ha dato tanta carica!). Nella gara hanno partecipato tanti/e bambini/e. Dovevano giocare non soltanto fra di loro ma anche affrontare gli adulti. E li hanno fatti tremare! Matteo Dalla Bernardina ha ricevuto il primo premio giovanile ma stava a un passo dai leader assoluti del torneo. Secondo è arrivato Luis Emanuel Romero Carrillo (a lui non bastavano cinque partite, voleva giocare ancora!). Terza la bellissima Maria Pede (che ha avuto la fortuna di vincere una partita per tempo e perderne un’altra sempre per tempo!!). Il premio Wonder Women lo ha ricevuto meritatamente Nella Ginatempo (la forza di questa woman si espande ben oltre la scacchiera!). Come Wonder Girl abbiamo premiato Svetlana Danovska!
Al torneo Expats Woodpuher Chess Cup abbiamo voluto invitare stranieri e/o persone che hanno origini straniere (anche bis-bis-nonni): erano rappresentate Australia, Olanda, Bosnia, Perù, Russia, Uganda, Filippine, Irlanda, Sardegna, Equador, Marocco, Calabria, Pakistan, Cina, Egitto, Francia… Di sicuro ho dimenticato qls.
Di fatto non abbiamo parlato di diritti umani, multiculturalismo, globalizzazione e del fenomeno Roma Meticcia, che da duemila anni è il vero e proprio melting pot dell’intera umanità. Non ce n’era bisogno! Abbiamo solamente chiacchierato in una delle lingue universali che la storia ci ha dato: la lingua degli scacchi. Si è scoperto che trasmette perfettamente non solo pensieri, ma anche emozioni, sogni, speranze, battute.
Per capire quanto è stato bello e divertente, guardate le foto del meraviglioso Simone Forzan di AD Zone (Roma) @adzone.roma https://www.facebook.com/adzone.roma, https://www.ad-zone.it/.
Mille grazie ai 46 partecipanti al torneo per la serata magica e appassionata, la passione per il gioco più antico del mondo. Un ringraziamento speciale ai genitori che hanno portato e sostenuto i propri figli.
E anche un immenso grazie per i buonissimi montepremi alla Signora Amalia e a tutti i dipendenti della “Rosticceria, Pizzeria, Tavola calda Venezia Giulia” che si trova a Viale Venezia Giulia, 129: non solo i vincitori si sono leccati i baffi, ma un po’ tutti quelli che si sono trattenuti anche dopo la conclusione del torneo, giacché, nella miglior tradizione di RomaCittàAperta/RomaMeticcia, la tavola si condivide, il pane si spezza insieme (cum-panis!), per cui le pietanze vinte sono state prontamente consumate in COM-PAGNIA .